L'intervento dell'europarlamentare presidente della commissione Cultura e Istruzione
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 14 nov. - "Uno dei nodi problematici sui livelli di disoccupazione giovanile in Italia e' il dato sulla diffusione della comunicazione tecnologica e delle competenze digitali, che non sono ancora a livello soddisfacente. Nel nostro Paese la tecnologia viene utilizzata in termini di fruizione e non come strumento di innovazione, lavoro e cambiamento. Siamo solo al venticinquesimo posto per l'utilizzo di tecnologia digitale nelle nostre industrie, con l'unica eccezione per la crescita delle realta' che lavorano nell'e-commerce". Cosi' il presidente Commissione cultura e istruzione del Parlamento europeo Silvia Costa nel suo intervento al convegno tenuto nella nuova aula del palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati a Roma 'L'alternanza scuola-lavoro. Orientamento, competenze e qualifiche in Europa e in Italia', nel corso del quale sono stati presentati i risultati di 'Scholarsjob per l'orientamento al lavoro', il progetto di Confsalform per guidare gli studenti che frequentano il terzo anno ad inserirsi nel sistema di alternanza scuola lavoro.
"Emerge dalle analisi la carenza di competenze che provoca uno squilibrio tra la domanda e l'offerta nel mondo del lavoro. È difficile- aggiunge Costa- trovare competenze utili per le aziende. L'alternanza scuola-lavoro, definita dal ministero 'catalizzatore dell'innovazione' dovrebbe proprio costituire lo strumento per far dialogare il mondo della formazione con quello delle aziende".
In questo contesto l'Europa puo' emanare linee direttive per indirizzare i Paesi ad intraprendere percorsi comuni per la promozione delle esperienze di alternanza e l'incremento delle competenze digitali. In questa direzione vanno le linee "tre direttive europee contenute nella 'New skills agenda' della Commissione Europea", in base alle quali "non e' sufficiente promuovere l'aumento dei titoli di studio ma occorre vedere quanto sono pertinenti le competenze acquisite durante i percorsi di formazione". Si devono poi"rendere le competenze e le qualifiche piu' visibili e comparabili", e occorre infine "migliorare le analisi del fabbisogno delle competenze, con una serie di alleanze tra il mondo della scuola e il mondo produttivo".
(Wel/ Dire)