Giannini: A Prato buone pratiche di integrazione
"Per la prima volta, con 'Buona scuola', italiano seconda lingua"
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 23 mag. - Sull'integrazione scolastica "non possiamo fare solo buone pratiche occasionali. La Toscana ne ha, Prato e' l'esempio che ho conosciuto anche molti anni fa, e quelle vanno diffuse, ma serve un lavoro di sistema che stiamo facendo". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini entrando a un convegno sulle migrazioni, in corso a palazzo Vecchio. "È un impegno politico- ha aggiunto-, e' una sfida culturale e stiamo cercando di attuare politiche di sistema e diffuse nella scuola italiana. Abbiamo introdotto per la prima volta con la Buona scuola, la specializzazione di un insegnamento dell'italiano come lingua seconda, perche' la prima carta di identita' e' la lingua, e il primo passaporto per l'integrazione e' la competenza linguistica".
Al tempo stesso, ha proseguito il ministro, "stiamo formando i nostri insegnanti in un piano pluriennale che coinvolge gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale amministrativo in una scuola aperta, in cui conoscere, apprezzare e integrare le diversita' non passa solo dall'insegnante, ma da tutto il personale scolastico". Quindi, ha evidenziato ancora, "siamo in un Paese che ha un'enorme responsabilita' che e' quella di capire, come sta facendo il governo, che l'immigrazione e' una potenzialita' se viene affrontata con gli strumenti giusti, che e' un processo strutturale e non congiunturale e che, quindi, abbiamo 810 mila ragazzini stranieri, pari al 9% della popolazione scolastica".
(Wel/ Dire)
|