Diplomati magistrali per diritto graduatorie, Adida: 'Rispettare nostri diritti'
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 2 mag. - Hanno sfidato la pioggia e le temperature non tipicamente primaverili in attesa di una giornata fondamentale per il proprio futuro. Sono gli insegnanti precari della scuola primaria e dell'infanzia che martedi' si sono radunati davanti Palazzo Spada a Roma, sede del Consiglio di Stato, che si esprimera' sui ricorsi di oltre 10mila di loro, per il diritto alle graduatorie ad esaurimento.
I ricorsisti, hanno inscenato una protesta pacifica e ordinata ("per rispetto della magistratura"), per il mancato inserimento degli insegnanti diplomati agli istituti superiori magistrali.
Tale titolo di studio - ormai scomparso dagli ordinamenti da oltre 15 anni - garantiva l'accesso alle graduatorie. Negli anni si sono succedute riforme e sentenze dei vari tribunali, dal giudice del Lavoro ai Tribunali amministrativi che ne hanno messo in discussione quello che fino a tempo prima era un diritto. La sentenza, la terza del Consiglio di Stato, sara' definitiva e dovrebbe mettere ordine su una questione che si trascina dal 2002, anno dei primi ricorsi.
"Non siamo tantissimi stamattina- ha detto all'Agenzia Dire, Valeria Bruccola dell'Adida- perche' a seguito della revoca dello sciopero, abbiamo dovuto chiedere i permessi a scuola. Non chiediamo incontri e non facciamo nessun tipo di flash mob o agitazione, siamo qui solo per augurarci che domani questa storia finisce e ci sia giustizia per decine di migliaia di insegnanti che da anni chiedono solo cio' che e' un loro diritto".
"Sono anni che viviamo questa condizione di precarieta'- ha aggiunto Rosa Sigillo', portavoce di Mida precari- con supplenze o con contratti rinnovati di anno in anno. Oggi oltre a questa difficile situazione si e' aggiunta l'incertezza economica: nell'ultimo anno non riceviamo regolarmente gli stipendi. I fondi per i precari infatti non ci sono, nonostante il Mir abbia piu' volte affermato il contrario".
(Wel/ Dire)