Castelbianco (Ido): "Tra uomo e donna non piu' differenza forte-debole"
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 1 feb. - "L'obiettivo di una proposta di legge di questo tipo e' che i ragazzi vivano la loro adolescenza in modo piu' equilibrato". È quanto dichiara il direttore dell'Istitutio di Ortofonologia (Ido), Federico Bianchi di Castelbianco, a proposito della proposta di legge della deputata Pina Castiello (Fi), su 'L'introduzione dell'educazione emotivo-sentimentale nei programmi scolastici'.
Lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva muove tuttavia alcuni appunti al progetto di legge che a suo dire e' "un po' anacronistico" sotto alcuni aspetti.
"L'uomo e la donna- ha spiegato- hanno raggiunto negli anni un equilibrio praticamente totale, anche sotto l'aspetto sessuale". Non vi e' piu' "una parte debole e una forte - ha specificato Castelbianco a proposito del passaggio della proposta di legge, in cui si sottolinea 'una rigida visione di genere' secondo cui i maschi sono 'dominatori' e le ragazze 'sottomesse'. Al contrario, le ragazze hanno un potere decisionale - sottolinea Castelbianco - piu' ampio e determinato rispetto al passato".
I primi approcci al criterio della sessualita', spiega ancora il direttore dell'Ido, "iniziano verso la fine della scuola elementare. È in quel periodo che si formano idee spesso sbagliate e fuorvianti a cui possono seguire errori soprattutto negli anni a venire".
Per questo sul portale Diregiovani.it "una rubrica curata da operatrici e operatori del settore, si occupa proprio di dare risposte a ragazzi e ragazze in eta' adolescenziale, spesso vittime di disinformazione e di diseducazione sul tema del sesso. Ma approfondisce anche il tema della sessualita' legata ai sentimenti e all'emotivita'".
Per questo, "il progetto di legge dovrebbe arricchirsi di un elemento aggiuntivo da inserire nelle scuole: una 'clinica dell'amore', dove si educa i ragazzi al mondo della sessualita' unita ai sentimenti e si permetta loro "di fare ricerche su come diverse etnie, popoli e religioni hanno un approccio diverso a un problema comune".
Un problema diffuso "a livello mondiale- conclude Bianchi di Castelbianco- che presenta risposte diverse a seconda dei popoli, molte delle quali e' bene conoscerle".
(Wel/ Dire)