Entrare nel mondo del lavoro essendo piu' giovani, ecco proposta Yfu
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 19 dic. - Accorciare il percorso scolastico superiore da 5 a 4 anni per garantire agli studenti di partire dalle stesse condizioni dei loro coetanei stranieri e per entrare prima nella vita attiva e nel mondo del lavoro. È questa la proposta della fondazione Yfu, l'organizzazione educativa internazionale no-profit che ha promosso nella sede di Assolombarda a Milano il convegno 'Verso l'internazionalita' dei sistemi scolastici', con il Patrocino dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e in collaborazione con Di.S.A.L.(Dirigenti scuole autonome e libere) e il sostegno di Navigando Turismo e Cultura.
Individuato come priorita' politica per l'anno 2017 dal gia' ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, il tema della scuola superiore quadriennale e' stato protagonista nei giorni scorsi del decreto 'Scuola Breve', dove al punto 3 si legge l'obiettivo di utilizzarla per "migliorare e potenziare i risultati di apprendimento degli studenti attraverso processi di innovazione didattica anche in un'ottica internazionale. Sostenere in modo sistematico la flessibilita' scolastica curricolare, attraverso formati e modelli didattici innovativi e aperti. Realizzare il collegamento tra l'acquisizione delle competenze di cittadinanza al concetto di cittadinanza globale, legando lo sviluppo delle competenze alla piena comprensione delle sfide globali".
Una sperimentazione, quella del percorso quadriennale, gia' in fase di attuazione in alcuni istituti del territorio lombardo che, secondo Delia Campanelli, direttore generale dell'Usr Lombardia ha prodotto finora "ottimi risultati", come nel liceo 'G.Carli' di Brescia e nel liceo internazionale per l'intercultura quadriennale del Collegio San Carlo di Milano.
"Tutti i ministri, da Berlinguer a Gelmini, hanno dovuto affrontare questo tema e cio' dimostra il fatto che l'internazionalizzazione dei sistemi scolastici rappresenta la vera sfida da vincere per dare competitivita' alle nuove leve a livello globale- dichiara l'assessore istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea-. La riduzione della durata del liceo e degli istituti professionali da 5 a 4 anni dara' veramente la possibilita' ai nostri giovani di potersi confrontare ad armi pari con i propri coetanei europei, acquisendo maggiori competenze in uscita e una maggiore apertura verso il mondo del lavoro e il mondo dell'universita'. È lo stesso mondo produttivo che richiede tale trasformazione- avverte Aprea- negli altri paesi a 20 anni si e' gia' entrati a pieno titolo nel mondo del lavoro e a 30 si e' all'apice della propria carriera lavorativa". "Un ciclo scolastico piu' lungo rispetto alle scuole di altri paesi penalizza in primo luogo i nostri giovani che arrivano a laurearsi piu' vecchi rispetto ai loro colleghi europei", le fa eco la professoressa di Biorobotica alla Scuola Superiore S. Anna e deputata Pd Maria Chiara Carrozza, che ricorda come la proposta in passato abbia incontrato le resistenze del sindacato.
Se la riforma intende prevenire la fuga dei migliori adolescenti del Paese e colmare il ritardo con cui i ragazzi entrano nella vita attiva attraverso una scuola che proponga l'insegnamento dell'italiano e dell'inglese come lingue veicolari e una didattica personalizzata, allineandosi al trend internazionale, due sono le preoccupazioni nel merito: l'impossibilita' a condensare in quattro anni cio' che si deve studiare in cinque e il rischio che la riduzione della durata si traduca in una perdita di posti di lavoro del mondo scuola.
Ostacoli che, secondo l'ex direttore generale dell'Usr Lombardia e coordinatore dell'incontro Giuseppe Colosio, si superano "considerando che la riduzione di durata debba essere accompagnata da importanti cambiamenti metodologici e organizzativi della didattica e con lo spostamento del processo di insegnamento-apprendimento dalle nozioni alle competenze" e considerando che "l'impiego dei docenti e' qualitativamente piu' intenso e piu' articolato, oltre che professionalmente piu' coinvolgente, quindi non diminuisce nemmeno quantitativamente".
"Con questo evento- conclude Roberta Tresso, presidente della fondazione YFU Italia- la nostra realta' compie un primo importante gesto pubblico per diffondere nel mondo scolastico, tra i giovani e le famiglie, una rivoluzione culturale che permettera' di vivere esperienze formative di ampio respiro.
Proprio come Yfu Italia, la cui mission e' promuovere la mobilita' studentesca internazionale, la sperimentazione del quadriennio della scuola secondaria superiore e' caratterizzata da due aspetti fondamentali: una salutare flessibilita' dell'offerta didattica e un'apertura sistematica alla dimensione internazionale".
(Wel/Dire)