Con tre proposte: sensibilizzazione, formazione e autonomia
(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 26 ott. - Giovani idee per un'Europa migliore in tema di inclusione e disabilità. Sono gli Hearing dell'Agenzia per lo Sviluppo nell'ambito di bisogni educativi speciali che, per la sua quarta udienza europea sull'integrazione scolastica, ha riunito lo scorso venerdì a Lussemburgho i giovani europei con e senza disabilità, e/o con esigenze particolari, per sentire dalla base le loro difficoltà.
Dall'Italia sono partiti in 4: un ragazzo di 15 anni ipovedente del liceo linguistico internazionale Virgilio di Roma, un suo compagno di classe, Grazia Maria Bertini, insegnante di inglese e referente dei rapporti internazionali del liceo Virgilio, e, infine, un esponente dell'ufficio IV del Miur.
Tre le richieste della delegazione italiana: "Raising awareness- risponde Bertini alla DIRE- perché creare consapevolezza è il passo più importante. L'inclusione di uno studente diversamente abile crea già di per sé sensibilizzazione, ma è importante che sia una consapevolezza condivisa altrimenti l'alunno disabile rischia di diventare trasparente. Formazione degli insegnanti e diritto all'autonomia- conclude l'insegnante- perché l'educazione scolastica deve aiutarli a raggiungere un livello di vita normale".
Queste proposte saranno inserite nelle raccomandazioni che verranno presentate il 23 novembre dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea.
L'evento dal titolo 'Inclusive Education: Take Action! Luxembourg Recommendations' Hearing' è un incontro ufficiale della presidenza lussemburghese dell'Unione europea e punta a favorire una riflessione su come viene realizzata in Europa l'inclusività nell'educazione.
"Il sistema dell'istruzione in Italia è all'avanguardia dal punto di vista dell'inclusione- precisa il dirigente scolastico, Irene Baldriga- le linee guida sono aggiornate e moderne. I nostri due studenti hanno dovuto rispondere a cinque domande poste dall'Agenzia Europea, relative alla qualità dell'inclusione e della relazione con i compagni e gli insegnanti e se la struttura scolastica fosse efficiente ed efficace nel rispondere ai loro bisogni speciali. Dalle risposte degli studenti abbiamo imparato a capire e ad ascoltare prospettive che non possono essere date per scontate. Un esempio- aggiunge la preside- è il diverso senso del tempo: uno studente portatore di una disabilità ha bisogno di avere tempi diversi e più distesi".
La delegazione italiana è appena tornata e ha già ricevuto un nuovo invito per recarsi a Bruxelles a dicembre, in occasione del Forum europeo sulla disabilità. "Questa loro esperienza deve essere un'opportunità per tutta la scuola. Il liceo Virgilio ha una vocazione internazionale, da sempre siamo aperti alla cooperazione e invitiamo i nostri alunni ad orientare il loro futuro professionale attraverso iniziative di questo tipo.
Abbiamo un rapporto di collaborazione con la Fao per indirizzarli verso diverse opportunità lavorative- conclude- siamo un esempio di buona scuola".
(Wel/ Dire)