(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 30 nov. - "Il Natale e' di tutti, anche dei bambini musulmani". E', in sintesi, l'appello lanciato da Khalid Chaouki, deputato del Pd di origine marocchina e coordinatore dell''Intergruppo parlamentare 'Immigrazione e Cittadinanza', dopo il caso del preside della scuola di Rozzano (Milano) che ha deciso di cancellare la 'Festa musicale di Natale' e far togliere dalle aule scolastiche il crocefisso in nome della valore della laicita' dell'istruzione pubblica.
Interpellato dall'Agenzia Dire, Chaouki spiega: "Io credo che in questo momento dobbiamo valorizzare il dialogo tra le diverse religioni e nel rispetto della tradizione del nostro Paese, che e' fondamentalmente cattolico. Trovo assolutamente ingiusto, e anche in qualche modo controproducente, negare a tutti i bambini di vivere un momento di festa impedendo la conoscenza di quella che e' la tradizione religiosa e popolare. Non possiamo correre il rischio di un laicismo che esclude la presenza religiosa che nel nostro Paese ha piena presenza e va assolutamente tutelata".
L'"invito e l'appello- sottolinea il deputato Pd- e' semmai di coinvolgere tutti i bambini in queste occasioni cercando di condividere tutti i momenti in un clima di pace positivo senza pensare di agire in nome dei bambini musulmani. Io stesso nella mia battaglia personale contro Adel Smith, quando ero presidente dei Giovani Musulmani d'Italia- ricorda- dissi che il crocifisso non ha mai rappresentato un fastidio. Guai alla strumentalizzazione di simboli e feste in un momento cosi' delicato, semmai e' il momento del rispetto reciproco. Il dato di fatto di oggi e' che il clima natalizio ormai viene condiviso in molti Paesi a maggioranza musulmana in un contesto di globalizzazione. Non ha piu' senso dividersi cosi' in una scuola sempre piu' colorata e multiculturale. Le festivita' servono anche per conoscersi di piu' e capire le altre tradizioni. Se continuiamo a sottrarre finiamo in un laicismo senza senso". Khalid Chaouki spiega che "il modello di una scuola multiculturale e religiosa semmai deve prevedere l'aggiunta di nuove tradizioni e non una sottrazione o negazione di una festivita' come quella del Natale pensando di offendere qualcuno".
Poi osserva: "Credo che ci sia un pregiudizio tutto interno al mondo italiano. Con il pretesto di non offendere i bambini di altre religioni si preferisce in qualche modo fare torto alla cristianita' nel nostro Paese. Questo e' grave perche' molte volte le famiglie musulmane non hanno mai avanzato richieste di cancellazione di feste ma semmai e' stata la volonta' di presidi, in buona o cattiva fede, che negano un'occasione di incontro a prescindere".
La "cosa paradossale- continua il parlamentare Dem- e' che molte volte insegnanti e presidi, pensando di fare del bene, rendono ancora piu' difficile la convivenza e un clima di dialogo nella nostra scuola".
(Wel/ Dire)