(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 30 nov. - Firmato a JOB&Orienta, salone nazionale dell'orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, un protocollo d'intesa tra il ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca e Confindustria, che garantira' per i giovani lo sviluppo di competenze e abilita' professionalmente riconoscibili e spendibili nel mercato del lavoro. L'accordo prevede un'azione congiunta tesa a favorire la diffusione nelle scuole della pratica dell'alternanza scuola lavoro, resa obbligatoria dalla recente legge di riforma del sistema di istruzione per tutti gli studenti degli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado. Con il Protocollo Confindustria si impegna a sostenere l'attuazione della 'Buona Scuola' mobilitando le aziende associate, anche attraverso la propria articolazione territoriale e settoriale.
"Il Protocollo siglato costituisce un importante passo avanti nell'attuazione della Buona Scuola. Grazie anche a questa intesa il 2016 sara' l'anno in cui scuola e lavoro stringeranno un'alleanza vera- ha dichiarato il ministro Stefania Giannini- L'alternanza e' uno strumento eccezionale per innovare l'impianto formativo della nostra scuola. Introduciamo per tutti i ragazzi la didattica 'del fare e del progettare' e apriamo la scuola al territorio e all'innovazione. Si tratta di una tappa decisiva verso una maggiore e migliore occupabilita' dei giovani. È un grande salto verso un orientamento che mostra subito ai ragazzi la strada per individuare e potenziare i loro talenti".
Al ministro fa eco l'altro firmatario del Protocollo, il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Marco Gay, che cosi' commenta: "È un passo significativo anche per le imprese, che da lungo tempo chiedono l'alternanza nella formazione: aiutera' non solo i ragazzi a conoscere prima il mondo del lavoro ma anche le aziende, promuovendone lo sviluppo con nuove competenze". L'alternanza scuola lavoro integra l'istruzione con la formazione "on the job", ossia svolta in un contesto lavorativo. La riforma, gia' in vigore, ha visto le scuole presentare le progettualita' entro lo scorso 16 novembre relativamente alle prime classi che sperimenteranno la nuova obbligatorieta' nei prossimi mesi, ovvero le terze.
Previste 400 ore complessive per ciascun triennio negli istituti tecnici e professionali, mentre 200 nei licei. Novita' di quest'anno, i percorsi di alternanza potranno essere svolti anche in periodi extrascolastici (inclusi i mesi estivi) e all'estero. Inoltre le strutture riceventi potranno essere anche enti pubblici e istituzioni culturali.
Intanto, i dati relativi all'alternanza riferiti all'anno scolastico 2014-2015 evidenziano gia' un aumento dei percorsi realizzati negli istituti tecnici, negli istituti professionali e nei licei, cosi' come e' cresciuto in misura rilevante il coinvolgimento degli studenti. È quanto emerge dai numeri del rilevamento effettuato quest'anno direttamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca presentato in anteprima oggi a JOB&Orienta, in Fiera a Verona fino a sabato 28 novembre.
Scendendo nel dettaglio, i dati Miur (sempre per l'anno scolastico 2014-2015) evidenziano che il 48,56% delle scuole secondarie di secondo grado ha utilizzato questa metodologia didattica: 2.756 sul complessivo di 5.675, di cui 1.109 sono istituti tecnici (il 55,56% del totale di questa tipologia di istituti), 1.051 sono istituti professionali (il 68,51% del totale dei professionali) e 596 sono licei (il 27,79% del totale dei licei).
Guardando al numero dei percorsi, gli 11.585 (piu' 12,79% rispetto all'anno precedente 2013/2014) che hanno coinvolto 270.555 studenti (pari al 10,36% degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado), sono stati realizzati per la maggior parte negli istituti professionali (5.407 pari al 46,67% del totale dei percorsi) e in misura minore negli istituti tecnici (4.165 pari al 35,95% del totale) e nei licei (2.013 pari al 17,38%), registrando complessivamente per queste due ultime tipologie una crescita rispettiva del 35,49% e 63,12% su base annuale. Nell'anno scolastico in corso, a seguito della riforma appunto, il numero degli studenti impegnati in attivita' di alternanza scuola lavoro salira' sensibilmente, coinvolgendo piu' di 720mila studenti (il 27,35% del totale degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado): di questi circa 529mila iscritti nelle classi terze (in modalita' obbligatoria).
Fra tre anni, dunque a regime, l'attivita' di alternanza scuola lavoro coinvolgera' circa un milione e mezzo di studenti. Le imprese e le altre strutture ospitanti, sia pubbliche che private, sono chiamate quindi a uno sforzo comune, per offrire alle ragazze e ai ragazzi l'opportunita' di acquisire le cosiddette "nuove competenze della scuola del ventunesimo secolo". Obiettivo a cui stanno lavorando anche Unioncamere e il Miur per costruire un Registro nazionale delle imprese, che raccogliera' le aziende disponibili a ospitare ragazzi in alternanza.
A JOB&Orienta, a raccontare al ministro le esperienze eccellenti di alternanza di quattro istituti superiori sono stati gli stessi ragazzi. A Perugia, gli studenti della classi quarte e quinte dell'Itts Volta sono coinvolti per circa 500 ore annue totali in percorsi di alternanza finalizzati ad avviarli alla cultura di impresa, grazie a convenzioni con aziende, associazioni di categoria e la Camera di commercio locale. L'Itis Paleocapa di Bergamo, in collaborazione con l'Istituto Marconi di Dalmine, Confindustria Bergamo e Noviter Milano, ha ideato e sperimentato una nuova modalita' di alternanza denominata ECLI, che prevede visite in azienda, stage e periodi di alternanza in azienda, in Italia o all'estero. Tra i risultati la realizzazione di una maglietta per ciclisti dotata di indicatori direzionali e di arresto posizionati nei quanti, comandati attraverso segnale wi-fi; e ancora, la "tweet-machine", ovvero pannelli a matrici di led sui quali scorrono, aggiornati in tempo reale, messaggi provenienti da un account Twitter. C'e' poi l'Istituto Severi-Guerrisi di Gioia Tauro (Reggio Calabria) che ha attivi tre corsi propedeutici all'alternanza: sicurezza sul posto di lavoro, tutela della privacy, educazione all'alternanza.
Il progetto vede la partecipazione di oltre 500 alunni e il coinvolgimento di circa 250 aziende; gli studenti, grazie agli stage svolti in azienda, hanno acquisito preparazione specifica e settoriale rispetto alle principali piattaforme informatiche, integrando la formazione scolastica con elementi tecnici e scientifici.
Significativo anche il progetto sperimentale MUSA, avviato nel 2013, che oggi mette in rete 11 licei del Veneto e ha attivi una decina di percorsi di alternanza scuola lavoro in musei, ville venete e fondazioni. A raccontarsi i ragazzi del liceo Marco Polo di Venezia che a Palazzo Grassi si stanno occupando, affiancati dallo staff del museo, della programmazione, dello sviluppo e del follow up di iniziative specifiche curandone tutti gli aspetti. Coinvolti in un programma destinato agli adolescenti dal titolo "Palazzo Grassi Teens", gli studenti contribuiranno ad avvicinare i loro coetanei al museo e all'arte contemporanea in generale.
(Wel/ Dire)