Deputata Pd risponde a padre di musicista della Juniororchestra
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 2 mar. - "Mi scuso a nome mio e anche dei miei colleghi; per aver dimostrato poca sensibilità rispetto a un lavoro meraviglioso che la tua e altri figli svolgono ogni giorno con impegno e passione. Purtroppo, dopo aver seguito con grande partecipazione i primi quattro brani eseguiti meravigliosamente molti non hanno capito che, al termine dell'iniziativa, ve ne sarebbe stato un altro, l'ultimo. Ma questa non vuole essere una giustificazione, come potrai vedere se avrai la pazienza di continuare a leggere". Così Simona Malpezzi, deputata del Pd in una lettera pubblicata su Huffingtonpost in risposta alla lettera che il padre di una giovane ragazza della Juniororchestra di Santa Cecilia aveva inviato al premier Renzi.
Domenica 22 febbraio, in occasione dell'evento 'La scuola che cambia, cambia l'Italia', i ragazzi dell'orchestra si erano esibiti più volte. Durante l'ultimo brano però - ha raccontato il padre della ragazza - nessuno aveva più presentato attenzione all'esibizione.
"La musica insegna il dialogo e la collaborazione in una dimensione in cui incontro e arricchimento diventano i paradigmi di un nuovo modello educativo. Per questo, ancora più imperdonabile, la disattenzione con cui è stato accolto un esempio plastico di amore per l'arte, per il bello, di dedizione e capacità di fare squadra e di imparare insieme - prosegue Malpezzi - Per quanto mi riguarda credo che dovremmo imparare l'arte dell'ascolto e il rispetto di chi suona. Per questo domenica nei momenti conclusivi dell'iniziativa ho sofferto nel vedere la JuniorOrchestra trattata come una radio. Quando pranziamo teniamo la radio accesa ma ascoltiamo cosa stiamo sentendo? No, stiamo mangiando e sentiamo (neppure ascoltiamo) ciò che in quel momento è in onda. Mi rammarico e mi scuso per aver trattato, anche solo per un attimo, i ragazzi come una radio accesa. La musica si sente, poi si ascolta e si vede anche".
(Wel/ Dire)