"Prendiamo le distanze, così non si fa il bene della scuola"
(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 25 mag. - Dopo lo sciopero contro il DDL Buona scuola del 5 maggio, dopo l'incontro-scontro tra sindacati e governo martedì 12 maggio, "prendiamo le distanze dalle modalità con cui alcune componenti del mondo scolastico stanno portando avanti il dialogo con il governo, non per ultimi alcuni studenti: boicottare le invalsi, minacciare la sospensione degli scrutini, ci sembrano forme di protesta che nulla hanno a che fare con il bene della scuola, tanto meno con il bene degli studenti". Così in una nota il Movimento studenti cattolici. Il 13 maggio governo e associazioni studentesche si sono incontrate a palazzo Chigi per ulteriori consultazioni sul DDL 2994 - proseguono - "come associazione studentesca, rappresentante degli studenti della scuola pubblica paritaria superiore di secondo grado, accogliamo favorevolmente la volontà di estendere i finanziamenti fino al secondo ciclo di scuola superiore: un massimo di 400 euro sull'importo totale della retta annuale. Un segnale positivo che indica che ci stiamo avviando verso l'abbattimento del muro di discriminazione che separa la scuola paritaria dalla scuola statale.
Il riconoscimento del diritto ad un trattamento equipollente per gli iscritti alle paritarie è l'inizio di un percorso che porterà all'effettiva parità scolastica come sancito dall'articolo 33 della Costituzione e dalla legge Berlinguer (62/2000), grazie alla quale il Sistema Nazionale di Istruzione è composto da scuola paritaria e scuola statale".
"Possiamo purtroppo affermare che la parità scolastica non è ancora completa. Tale discriminazione colpisce famiglie e studenti, che si vedono negati due diritti universalmente riconosciuti: quello allo studio e quello della libertà di scelta educativa, da cui nasce un valido pluralismo educativo, ricchezza per un Paese, non certo un limite. Sia noto, che il Movimento Studenti Cattolici-FIDAE è in totale antitesi nei confronti delle scuole con finalità lucrative e contro i diplomifici, che vanno individuati e combattuti".
"Inoltre è bene ricordare che costituiamo un'associazione studentesca libera ed autonoma - concludono - non siamo espressione giovanile di alcuna corporazione; la nostra comunicazione con i media è dunque diretta, non per questo meno efficace: portiamo avanti gli interessi di tutti gli studenti della scuola italiana, veri protagonisti che purtroppo molto spesso vengono dimenticati per perseguire interessi di parte, che nulla hanno a che vedere con le reali finalità della scuola: educare validi 'cives', espressione universale e colonna portante di una solida res publica. Quando si perde di vista il vero obbiettivo della formazione scolastica, inevitabilmente, durante il processo di riforma, si cade nello stallo decisionale nel quale da anni la Repubblica italiana è tristemente incardinata".
(Wel/ Dire)