(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 4 mag. - "Gli 800 mila alunni di cittadinanza non italiana rappresentano ormai il 9% della popolazione scolastica" ed è ora che siano "considerati a pieno titolo cittadini". E' l'obiettivo della proposta emendativa presentata dalla deputata Milena Santerini (Per l'Italia), e messa a punto con le scuole interculturali, le associazioni e le famiglie, alla riforma della scuola in discussione in commissione Cultura della Camera.
Gli alunni immigrati, chiede Santerini "devono essere considerati a pieno titolo cittadini" e quindi "non ci si può limitare a misure compensatorie di carattere speciale. Si tratta, invece, di assumere la diversità come paradigma dell'identità stessa della scuola nel pluralismo. Come occasione per aprire l'intero sistema a tutte le differenze: di provenienza, genere, livello sociale, storia scolastica".
Tra le proposte emendative all'articolo 2 del ddl di riforma sulla scuola spiccano alcune richieste: "l'apporto delle comunità di origine e dei mediatori culturali" per sviluppare la "dimensione interculturale"; "potenziare i corsi di insegnamento intensivo della lingua italiana per i neo arrivati"; "evitare classi speciali o separate".
A sostenere le proposte c'era anche il deputato del Pd Khalid Chaouki. L'iniziativa è appoggiata dalle associazioni Associazione Intercultura, Casa dei diritti sociali, Cemea, Cies, Comunità di S. Egidio, Crea, Determinati per l'Italia, Fondazione Exodus, Ismu, Movimento politico per l'unità, Mus-E, Rete scuole migranti, Teorema, WeWorld.
(Wel/Dire)