(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 8 giu. - "Lo avevamo promesso: assegneremo il fondo di funzionamento agli atenei a giugno e non alla fine dell'anno come è successo negli ultimi anni. Le università potranno così progettare e programmare adeguatamente e per il meglio le loro attività. Così è stato. Firmato da Stefania Giannini il decreto con il Fondo di funzionamento ordinario 2015: in arrivo per 60 atenei italiani quasi 7 miliardi". Così su Facebook il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, a proposito della firma del decreto con i criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università statali.
"Un cambio di verso? Direi proprio di sì. Un cambio di verso dovuto- continua Faraone- e che mette gli studenti sempre più al centro. Il fondo di funzionamento per le università è diviso con il calcolo del costo standard (che deriva dal numero degli studenti in corso e dal numero delle cattedre presenti in un ateneo) ma anche con la quota premiale, legata ai risultati ottenuti dalle università nella ricerca e nella didattica".
"Valutazione del merito e della ricerca, certo, ma quest'anno abbiamo aumentato - dal 10 al 15% - la quota proveniente dall'indicatore di qualità della didattica. Un indicatore fondamentale- scrive Faraone sul suo profilo Facebook- che vogliamo 'tarare' sempre meglio per potenziare i servizi offerti agli studenti. Aumentare la percentuale di questa quota non è questione di numeri. È un segnale politico e reale: gli atenei devono vivere in funzione degli studenti e per loro dobbiamo volere il meglio".
"L'università- conclude il sottosegretario- deve tornare ad attrarre, deve avere un ruolo centrale, perché è la fucina di una nuova classe dirigente culturale, economica e sociale. Sia a Nord, che a Sud. Sia gli atenei più grandi, sia i minori: tutti possono diventare attrattivi e di qualità, puntando su impegno didattico, servizi ed eccellenza organizzativa. Avere più laureati, legare mondi separati - studio, ricerca, lavoro, sviluppo - questi devono essere gli obiettivi. Con un vero protagonista nei fatti, non nelle parole: lo studente. Premiamo gli atenei che sono capaci di farlo", conclude.
(Wel/ Dire)