(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 19 gen. - Sarà l'ignoto, e quindi ciò che non si conosce, il tema della decima edizione del festival della Scienza, all'Auditorium dal 22 al 25 gennaio. A presentare la kemesse, in Campidoglio, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, l'ad di Musica per Roma, Carlo Fuortes e il direttore artistico del festival, Vittorio Bo. La manifestazione prevede lectio magistralis, incontri e dibattiti, eventi per le scuole, mostre e spettacoli con nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale. Ma anche filosofi, storici della scienza e scrittori che indagano 'sul significato delle domande che guidano il nostro cammino verso la conoscenza', seguendo le parole del fisico Stephen Hawking secondo cui "Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza ma l'illusione di sapere". E ad aprire il festival sarà proprio una lectio magistralis sul dubbio, tenuta dal fisico Carlo Rovelli, dal titolo appunto 'La scienza ci dà certezze?'. Non solo fisica ma anche filosofia, in programma venerdì 23 alle 21 il concerto spettacolo 'Mare ignotum. La paura della paura'. E ancora, sempre il 23 lo scrittore e accademico inglese Dylan Evans parlerà di 'Risk intelligence. Ovvero, come calcoliamo (male) l'incerto'.
Musica, fisica ma anche matematica: Marcus du Sautoy matematico dell'università di Okford racconterà al pubblico 'Numeri e incertezza'. Nel foyer Sinopoli - per citare un altro evento che va a comporre la ricca offerta della manifestazione - un grande exhibit multimediale e interattivo, dal titolo 'Tutto quello che non so', sarà a disposizione dei visitatori per l'intera durata del festival.
"Festival è un evento importante- ha detto Marino- per me la scienza è uno degli strumenti più utili per la qualità della vita. Se spiegata con semplicità, la scienza rende davvero affascinante tutto quello che ci circonda".
"Quest'anno- ha ricordato ancora Marino- parallelamente all'avvio del Festival della Scienza, abbiamo avviato una gara internazionale per la Città della Scienza a pochi metri dalle testuggini di Renzo Piano, un passo avanti importante per Roma. Così valorizziamo urbanisticamente aree abbandonate e destinate a usi militari, di fatto poi abbandonate da tanti anni. Il tutto in un percorso condiviso con il quartiere".
Per Fuortes invece "ospitare all'Auditorium il Festival della Scienza ci dà un piacere particolare, ci ha portato sempre bene, fin praticamente dalla nostra nascita. È un pezzo fondamentale della nostra offerta culturale, rappresenta il fiore all'occhiello della divulgazione in Auditorium, a 360 gradi. Lo scorso anno- ha aggiunto- abbiamo avuto circa 25mila spettatori un numero molto importante. Sono sicuro anche quest'anno il Festival aprirà la stagione nel modo migliore".
"È un falso mito che la scienza sia esatta- ha concluso Bo- porta a sempre maggiori risultati ma nello stesso tempo a sempre maggiori domande. Il nostro è un Festival aperto a tutti".
(Wel/ Dire)