Masini: Basta spargerlo, le fedi non istigano alla morte
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 23 feb. - La donazione del sangue come simbolo di dialogo tra religioni e come risposta alla paura innescata dai fondamentalismi. È il senso dell'iniziativa 'Sangue del tuo sangue', durtante la quale è stato posizionato un camper per la donazione del sangue in piazza del Campidoglio.
L'evento, organizzato dall'assessorato a Scuola, Sport e Politiche giovanili con delega al Dialogo interreligioso in collaborazione con la Croce Rossa italiana, ha visto l'adesione di molte comunità religiose tra cui la Chiesa cattolica, la Comunitß ebraica di Roma e quella islamica, l'Unione buddista italiana, l'Unione induista italiana e molte altre. Quella di oggi è la prima tappa di un tour che, tra marzo e aprile, toccherà i principali luoghi di culto delle varie fedi in tutto il territorio capitolino, a cominciare dalla Sinagoga di Roma a marzo e dalla Grande Moschea ad aprile.
"Abbiamo voluto lanciare quest'iniziativa insieme a Croce Rossa perché è stato versato molto sangue- ha detto l'assessore alla Scuola con delega al Dialogo interreligioso Paolo Masini- sangue musulmano ed ebreo. Nessuna religione istiga alla morte. Da piazza del Campidoglio vogliamo lanciare questo segnale di pace. Il camper della Cri girerà nei prossimi giorni i luoghi di culto della città".
In fila davanti al camper per la donazione a piazza del Campidoglio anche il vescovo ausiliario di Roma Matteo Zuppi, il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il rabbino capo della Capitale Riccardo Di Segni e il vicepresidente della Comunità Religiosa Islamica Yahya Sergio Pallavicini. "Il sangue è uno solo- ha sottolineato monsignor Zuppi- invece di disperderlo dobbiamo donarlo per dare vita. E questa è un'iniziativa che va nella direzione giusta".
"Oggi siamo qui per dire che nonostante tutto noi vediamo la luce in fondo al tunnel- ha aggiunto Pacifici- Nel momento in cui doniamo il sangue vogliamo dimostrare che non ci pieghiamo davanti gli spacciatori dell'odio. Donare il sangue sapendo che può essere utilizzato da altri fratelli, da altre etnie, credo sia l'iniziativa più nobile che un uomo può fare in nome della fede". "Siamo qui per dare visibilità e sostegno ai valori della vita e unità alle creature credenti di tutte le fedi- ha concluso Pallavicini- Noi come autentici religiosi, ebrei, cristiani o musulmani, vogliamo dare il senso di un'autentica unità, fratellanza e dignità della vita e del sangue che ci unisce".
(Wel/ Dire)