(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 23 feb. - "Da dove vengono i tuoi compagni? Vengono da casa loro, no dalla pancia della mamma. Quelli del Marocco vengono dall'Italia, quelli dell'Italia dal Marocco. Ma questo dove sta scritto? Sul mio mappamondo! Ah eh poi, quelli del cinese stanno in Romania. Cioè è tutto mischiato".
Questo scambio tra un piccolo studente e l'insegnante è una parte del video sull'integrazione con il quale si è aperto il seminario 'Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l'integrazione' e dimostra quanto la multiculturalità nelle scuole sia un dato di fatto.
"E le scuole - ha ricordato Giovanna Boda, Direttore generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione - nel percorso di integrazione e inclusione hanno spesso preceduto le circolari e le linee guida ministeriali".
Nella sala della comunicazione del dicastero di viale Trastevere, il ministro Giannini - dopo aver ascoltato le testimonianze di alcuni studenti stranieri - ha parlato ai 250 dirigenti scolastici e docenti che lavorano quotidianamente in aule 'multiculturali'. Presenti anche studenti, genitori e esponenti di associazioni.
Nel corso della mattinata é stato presentato il volume 'Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi' realizzato dalla Fondazione Ismu e riferito all'anno scolastico 2013/2014. A spiegare la metodologia di ricerca e alcuni dati emersi Vincenzo Cesareo, Segretario generale della Fondazione.
"Si tratta di un utile strumento per le attività dell'osservatorio per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura voluto dal ministro Giannini - ha spiegato il Segretario generale della Fondazione- è un'analisi statistica sugli alunni stranieri con un approccio longitudinale che ha ricostruito le esperienze scolastiche degli alunni confrontate nel tempo. La realtà multiculturale della scuola italiana viene presentata adottando tre chiavi di lettura: ricostruire le traiettorie scolatiche, formative e biografiche degli alunni stranieri e in particolare degli studenti di seconda generazione; indagare la condizione degli alunni con cittadinanza non italiana nella comparazione tra italiani e stranieri; analizzare le difficoltà e le disuguaglianze che ancora caratterizzano i percorsi scolastici ma considerando anche i successi nel percorso di apprendimento degli alunni stranieri".
"Il rapporto - ha concluso Cesareo- inoltre riguarda tutto il percorso formativo dalla scuola dell'infanzia all'università, arrivando ad indagare anche l'offerta formativa per gli adulti immigrati".
I principali dati mostrano un aumento delle iscrizioni degli alunni stranieri arrivati ad essere oltre 800mila. I nati in Italia per la prima volta sono più numerosi di quelli non nati in Italia, arrivando al quasi 52 per cento degli alunni stranieri. La prima scelta per la scuola superiore sono i tecnici mentre calano i professionali e sono in crescita i licei.
Il seminario, organizzato dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con l'ufficio scolastico regionale del Lazio, Roma Capitale e l'Università Roma Tre - proseguirà nel pomeriggio e domani nelle aule dell'università romana.
I partecipanti si divideranno in gruppi tematici che approfondiranno i rapporti con il territorio, l'integrazione a partire dall'asilo nido, la valorizzazione del plurilinguismo, il dialogo tra cultura e religioni, i percorsi degli studenti di seconda generazione, la valutazione degli studneti stranieri, i bisogni formativi degli adulti.
(Wel/ Dire)