Fino a 400 euro per classe e un tablet per l'alunno più bravo
(DIRE - Notiziario Scuola) Bologna, 2 feb. - Gli studenti delle elementari e delle medie emiliano-romagnole si fanno "sentinelle" di frane e alluvioni. E, grazie a foto, elaborati, loghi e video che segnalano lo stato del dissesto idrogeologico nei loro paesi possono vincere fino a 400 euro per la loro classe o un tablet, singolarmente. Si intitola "Viviamo d'acqua, viviamo con l'acqua ma non sott'acqua - Il dissesto idrogeologico (frane e alluvione) minacciano il tuo comune? Testimonia con fotografie e video l'elevato rischio per la tua comunità", la 7^ edizione del concorso Urber (Unione regionale delle bonifiche Emilia-Romagna). Rivolta alle classi e i singoli alunni, la competizione scade il 16 marzo e prevede due selezioni: la prima per comprensorio a cura del Consorzio della bonifica Burana e la seconda a scala regionale a cura di Urbe. I premi di quest'anno sono: 500 euro al migliore progetto multimediale 2.0 (scelto tra scuole elementari e medie); 400 al migliore slogan e logo (scuole elementari); 400 al migliore slogan e logo (scuole medie); altrettanti al migliore video delle elementari e a quello delle media. La Commissione regionale del concorso attribuirà anche premi singolo, un tablet alla migliore fotografia di un alunno delle elementari e uno alla migliore.
Il concorso Urber, spiega una nota, è uno dei veicoli per la sensibilizzazione dei giovani (l'anno scorso hanno partecipato oltre 4.000 studenti) affiancato alle decine di ore di lezione che si tengono ogni anno nelle scuole di ogni ordine e grado. La rotta di Secchia di un anno fa, insomma, diventa occasione per parlare alle nuove generazioni dell'importanza della prevenzione usando il loro linguaggio: quello multimediale e del web. Gli elaborati vanno inviati al Consorzio della bonifica Burana in corso Vittorio Emanuele II, 107 a Modena, o a una delle sedi periferiche (Bondeno, Mirandola, San Giovanni in Persiceto). I vincitori saranno premiati durante la "Settimana della bonifica 2015", in maggio.
"Facciamo formazione a 360 gradi, cambiando registro a seconda dell'interlocutore cui ci rivolgiamo- spiega il presidente del Burana Francesco Vincenzi- Sta a noi spiegare questo lavoro ai bambini e ragazzi, affinché si capisca che la bonifica non è solo quella fatta dai nostri padri e nonni nel secolo scorso, ma si tratta di un lavoro che necessita di continua manutenzione e aggiornamento". Gli fa eco il direttore Cinalberto Bertozzi, "i ragazzi che vivono nel nostro comprensorio hanno purtroppo toccato con mano la forza della natura quando mette in discussione un assetto che sembra consolidato e trasforma l'acqua da risorsa a minaccia, entrando nelle loro case, scuole, nelle fabbriche e devastando tutto".
(Wel/ Dire)