Marta Marciniak (guida Migrantour): "Romani affascinati da scoperta luoghi nuovi"
(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 14 dic. - A Roma c'e' un'"agenzia" che consente di attraversare strade cinesi, templi buddisti, scuole di calligrafia araba e negozi pachistani con dodici euro e in due ore e mezza. Si tratta di Migrantour, il progetto nato sei anni fa dall'idea della cooperativa "Viaggi solidali" di Torino e poi approdato in varie citta' d'Europa grazie anche al contributo delle ONG Oxfam e Acra e al finanziamento della Commissione Europea. Tra gli animatori dell'esperienza romana c'e' anche Marta Marciniak, mediatrice culturale di origine polacca, in Italia da trent'anni.
"Le passeggiate si svolgono all'Esquilino, a Tor Pignattara e ora anche al Pigneto e a Centocelle- spiega alla Dire- una volta al mese la passeggiata fissa del 'sabato del villaggio globale' accompagna i visitatori a scoprire il quartiere Esquilino".
"Ultimamente- aggiunge Marciniak- facciamo anche passeggiate tematiche: c'e' stata quella africana, quella araba. Quella del 19 dicembre, poi, sara' dedicata alle famiglie. E a gennaio ci sara' quella indiana, mentre a Carnevale ne faremo una dedicata ai golosi per scoprire insieme alcuni negozi alimentari. I nostri principali clienti dovrebbero essere le scuole, ma, in realta', anche grazie alla collaborazione con il Touring Club, lavoriamo soprattutto con adulti, persone che sono gia' in pensione o che, comunque, hanno piu' tempo". Altri clienti abituali del progetto sono gli studenti dell'universita' americana, per i quali sono previste visite guidate in inglese: "Sono ragazzi che studiano, ad esempio, sociologia e antropologia, e sono curiosi di conoscere tutti gli aspetti di Roma. Il tour 'classico', quello del quartiere Esquilino, comincia dalla storia della Porta Magica e dei giardini di piazza Vittorio, dove si racconta la storia dell'Esquilino, del nome 'Chinatown', della Fontana dei Trofei. Poi ci si ferma davanti ad una banca, per raccontare il modo di risparmiare dei migranti. Davanti al bar dell'imam si racconta cos'e' la carne halal, poi si visita un negozio cinese e si continua con il tempio buddista, dove si parla del buddismo e della comunita' cinese. Si prosegue, passando per l'Auditorium di Mecenate, su via Merulana, dove si fa sosta alla Chiesa di sant'Alfonso, una chiesa multiculturale e un punto di ritrovo per molte comunita'. A Largo San Vito, si visitano il centro islamico, l'arco di Galieno, la chiesa di San Vito. Si parla anche dei pilastri dell'islam, poi si fa tappa in un negozio afghano e pakistano, dove si possono vedere prodotti di artigianato che arrivano dal Pakistan. Ci fermiamo poi all'acquario romano e, ultimamente, anche in Via Giolitti, davanti alla casa dei diritti sociali, dove sono comparsi i primi murales. Infine, al mercato, si spiegano la storia e il funzionamento del mercato".
E proprio al mercato, quando alla visita partecipano i piu' piccoli, si organizza anche "una caccia al tesoro, che coinvolge i venditori del mercato che devono spiegare ai ragazzi quali verdure vendono e come si preparano...".
Un'esperienza di integrazione che assumerebbe un valore aggiunto, in questo periodo delicato per la comunicazione tra le culture: purtroppo, pero', "negli ultimi tempi e' un po' difficile lavorare con le scuole, forse per motivi di sicurezza, le scuole non escono e facciamo molta fatica a coinvolgerle" spiega Marta, e ci tiene a ricordare: "romani che vengono con noi rimangono sempre affascinati perche' riescono a conoscere luoghi nuovi e particolari della loro citta'".
(Wel/ Dire)