(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 13 apr. - Sono circa 150 i ragazzi sordi che a Napoli sono rimasti senza servizio di interpretariato per quasi tutto l'anno scolastico. "L'assistenza alla comunicazione- spiega Rosaria Marano, presidente della cooperativa Cilis nata nel 1996 a Napoli a difesa dei diritti dei sordi- che si traduce nel servizio di interpretariato, Lis o Lingua dei segni, e' un diritto sancito per legge. Diritto che quest'anno e' stato violato per piu' di cento alunni di ogni ordine e grado delle scuole di Napoli e provincia".Con l'apertura delle scuole a settembre il servizio non era partito per "mancanza di risorse": tra febbraio e marzo 2015, con la nascita della Citta' Metropolitana, la competenza e' passata dalla provincia al comune di Napoli. A quel punto, a meta' anno scolastico ormai inoltrato, solo grazie alla mobilitazione delle famiglie e agli sforzi dell'amministrazione comunale, circa 50 studenti sono riusciti ad ottenere l'interprete in classe.
"Ma tutti gli altri sono rimasti isolati - sottolinea la Marano - e comunque anche quelli per cui si e' attivato il servizio, visto il numero di assenze accumulate, rischiano seriamente di perdere l'anno". Costretti a ripetere l'anno scolastico quasi tutti, dunque. Ma non solo, perche' oltre ai danni materiali e 'didattici', secondo la responsabile della Cilis, ci sono danni psicologici ben piu' gravi: "La mancata integrazione scolastica, quando non l'assenza, tende ad isolare i ragazzi sordi. Senza interprete, la maggior parte di solo si sente incapace di comunicare e interagire con gli altri".
E' una complessita' quella con cui devono fare i conti le persone sorde - in Campania sono 8 mila, di cui circa la meta' vive a Napoli - che riguarda la quotidianita': "Un mondo silenzioso che e' escluso dalla societa' e non ha strumenti per comunicare anche per fare cose banali, come chiedere una ricetta al dottore. I sordi sono trattati come cittadini di serie B, contribuiscono allo sviluppo della citta', senza ricevere in cambio nulla".E dire che nel 1998 Napoli e' stata la prima provincia, insieme a Torino e Roma, ad avere un suo servizio di interpretariato (obbligatorio e previsto dalla legge 104 del 1992). "Per la qualita' raggiunta dal servizio la stessa provincia, che ne aveva all'epoca competenza, ha vinto anche dei premi - dice la Marano - Dallo scorso anno scolastico, invece, in coincidenza con un cambio di dirigenza, sono cominciati i problemi".
Nonostante i vari ricorsi al Tar presentati dalle associazioni di categoria, per il momento senza esito, solo ieri si e' aperta una finestra di dialogo grazie a un incontro proposto dalle famiglie dei ragazzi sordi, attraverso il Forum Diritti e Salute rappresentato da Franco Maranta, con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Il servizio di interpretariato e' obbligatorio, si tratta di un diritto costituzionale, sancito per legge e a prescindere dai bilanci", ha precisato de Magistris. Di fronte alla richiesta delle associazioni di "istituire un tavolo tecnico" il sindaco si e' impegnato "a monitorare la situazione e a creare le condizioni perche' a settembre i ragazzini possano tornare sui banchi di scuola".
(Fonte Redattore Sociale) (Wel/ Dire)