"E convenzione Onu. Garantire al minore dignità e partecipazione"
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 13 apr. - "Quello che è avvenuto in una scuola di Genova viola la Costituzione italiana e la Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo del 1989". Lo affermano gli avvocati Maria Giovanna Ruo e Domenico Gallo, rispettivamente presidente nazionale e presidente della sede di Genova della Camera nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni (CamMiNo).
"Lo Stato deve adottare tutti i provvedimenti appropriati affinchè ogni minorenne sia effettivamente tutelato da ogni forma di discriminazione, violenza, oltraggio o brutalità, attraverso l'utilizzo di efficaci programmi sociali. In particolare- proseguono i legali- al minore disabile deve essere garantita dignità, autonomia e un'attiva partecipazione alla vita della comunità: tutti diritti che nella situazione concreta appaiono disattesi e che troppo spesso lo sono, in ragione anche del depauperamento progressivo del nostro stato di welfare, frutto di ripetuti tagli alla spesa sociale. Eppure- denunciano i rappresentanti di CamMiNo- la Convenzione ONU di New York costituisce normativa ratificata al cui rispetto il nostro Paese è tenuto in forza della nostra Carta Costituzionale".
Quanto avvenuto alla scuola elementare di Genova, "dove un bambino autistico di 9 anni è stato costretto a cambiare istituto a causa delle vessazioni subite da parte dei compagni e dei loro genitori, che ritenevano il minore una minaccia per l'incolumità dei loro figli", secondo gli avvocati Ruo e Gallo, è "sintomo di un'ulteriore violazione del diritto all'educazione dei minorenni autori di comportamenti emarginanti e discriminatori. Non sono infatti stati educati in quello spirito di riconoscimento dell'altrui dignità, tolleranza, uguaglianza e solidarietà prevista sempre dalla Convenzione Onu. Né, evidentemente-aggiungono- l'educazione che hanno ricevuto ha sviluppato in loro il rispetto dei diritti dell'uomo o li sta preparando ad assumere responsabilità solidali. In un certo senso anche loro sono vittime della violazione di un diritto fondamentale- concludono Ruo e Gallo- quello all'educazione".
(Wel/ Dire)