(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 13 apr. - "Di fronte al quotidiano massacro di tanti cristiani non possiamo restare inerti o, peggio, voltare la faccia: anche la scuola deve fare la propria parte". E' l'appello lanciato dal sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, che chiama scuola e università ad aprire una "grande riflessione" nelle aule e nel Paese sul mancato rispetto della libertà religiosa e del diritto di manifestare la propria fede in aree sempre più vaste del pianeta. L'ultimo episodio in ordine di tempo, il massacro degli studenti cristiani in un campus universitario del Kenya "ci richiama a una presa di coscienza collettiva che deve iniziare dalle scuole", sottolinea Toccafondi, che nei giorni scorsi su 'Avvenire' invita l'Unar, l'Ufficio antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio, in accordo e con la collaborazione del Miur, a promuovere iniziative nei territori e negli istituti scolastici. Sulla scorta dell'avviso pubblico Miur-Unar emanato a fine 2014, che ha lanciato un concorso tra le scuole "per la realizzazione di iniziative progettuali di sensibilizzazione, informazione e formazione sulla prevenzione di ogni forma di violenza e discriminazione", Toccafondi si dice "sicuro" che ulteriori spazi di collaborazione siano possibili. "L'anno scorso - ricorda il sottosegretario all'Istruzione - delle oltre 1.200 segnalazioni inoltrate all'Ufficio, oltre il 70% ha riguardato casi di discriminazioni a sfondo razziale e religioso. Mi sembra, insomma, che, nel rispetto dell'autonomia degli istituti e delle università, ci sia comunque materiale in abbondanza per avviare un lavoro nelle classi".
(Wel/ Dire)