V.Marchesini: Uscire dal loop secondo cui i bravi vanno al liceo
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 15 set. - Un premio allo slogan più accattivante e l'impegno di "adottare" chi, tra i circa 200 studenti delle scuole medie coinvolti nel progetto, deciderà di iscriversi ad un istituto tecnico. E' l'iniziativa "Industriamoci", promossa da Unindustria Bologna e rivolta a sette classi gemellate con altrettante aziende del territorio (Carpigiani, Gammarad, Gd, Gea refrigeration, Ima, Lamborghini e Marchesini group).
La premiazione del concorso, alla sua prima edizione, si è svolta nell'ambito di "Farete", la due giorni dedicata alle imprese che Unindustria ha organizzato nei padiglioni di BolognaFiere: lo slogan vincitore, che verrà utilizzato per promuovere la seconda edizione del progetto, è "ApertaMente cultura tecnica", ideato dai ragazzi della scuola "Giuseppe Ungaretti di Bentivoglio" a cui va un buono da 1.500 euro per l'acquisto di materiale didattico. Ma non è finita qui, perchè tutti gli studenti partecipanti hanno un'opportunità in più: chi tra loro sceglierà di continuare gli studi in un istituto tecnico, infatti, entrerà a far parte di una comunità che verrà accompagnata da Unindustria durante i cinque anni delle superiori, con una serie di attività pensate per mantenere in contatto il percorso formativo e le aziende anche attraverso iniziative di alternanza scuola-lavoro. Già al termine del prossimo anno scolastico, questo percorso partirà con un "Summer camp" organizzato da Unindustria a Trento.
Per il presidente dell'associazione, Alberto Vacchi, l'appuntamento con "Industriamoci" rappresenta "l'evento più importante dell'intera manifestazione" in corso alla Fiera. In campo tecnico, infatti, si rileva "una distanza incredibile tra domanda e offerta" di posti di lavoro: "Da un lato abbiamo un 40% di disoccupazione giovanile e dall'altro tantissime imprese che non riescono a trovare le figure adeguate- sottolinea Vacchi- e sono costrette a prenderle fuori dal territorio o addirittura dall'estero". A fronte di questa situazione, favorire percorsi di "alternanza scuola-lavoro, come si fa da tempo in Germania- conclude il presidente di Unindustria- è la vera chiave di volta".
Gli slogan e i filmati realizzati per presentarli "non dimenticateli", è la raccomandazione rivolta agli studenti da Claudio Gentili, vicedirettore Innovazione e Education di Confindustria: "Potranno esservi utili agli esami, perchè vi ho trovato una profonda ricchezza culturale". Questo mentre "c'è chi crede che se si fa un istituto tecnico si rinuncia alla cultura", aggiunge Gentili, relegando queste scuole ad un ruolo di secondo piano rispetto ai licei: l'Italia, però, "ha bisogno di tecnici bravi, non di tecnici di scarto".
Concetto ribadito dalle aziende coinvolte nel progetto.
Valentina Marchesini, responsabile comunicazione del gruppo industriale di famiglia, invita ad "uscire dal loop secondo cui chi è bravo va al liceo, per chi va così così c'è il tecnico e a chi è un po' asino tocca il professionale".
Un approccio sbagliato, assicura Marchesini: "Nella mia azienda le persone più importanti sono i meccanici, che devono saper parlare e scrivere bene in italiano e, quando vanno all'estero, devono saper comunicare anche in inglese".
(Wel/ Dire)