Osservatorio sui respingimenti manifesta davanti all'Usr
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 20 ott. - Li chiamano studenti fantasmi e sono tutti quei minori stranieri che non riescono a frequentare le scuole italiane pur avendone diritto. Il più delle volte questi ragazzi non riescono a iscriversi per carenza di posti all'interno degli istituti. Ma le segreterie invece di procedere alla segnalazione della richiesta e alla presa in carico del minore, che comporterebbe l'obbligo a indirizzarlo e seguirlo fino a che non si trova una scuola disponibile, liquidano il tutto con un invito a cercare altrove. In questo modo finiscono per diventare 'desaparecidos' per il nostro sistema scolastico. È quanto accaduto a Bologna a Umar che per più di un anno ha girato le scuole del capoluogo emiliano e provincia in cerca di un posto. A portare all'attenzione delle istituzioni locali questa situazione, l'Osservatorio contro i respingimenti scolastici di Bologna (una rete di associazioni, scuole di italiano, collettivi e sindacati) che ha organizzato un presidio davanti all'ufficio scolastico in Via de' Castagnoli.
"Abbiamo deciso di manifestare perché è necessario trovare una soluzione a questa situazione- dice Andrea Grassia, dell'Osservatorio, membro anche di Sim, la scuola di italiano con migranti di Bologna- anche in vista dell'arrivo di altri 77 minori".
Il lavoro dell'Osservatorio è iniziato più di un anno fa quando sempre sotto le Due Torri si era verificato un altro caso analogo a quello di Umar. "Dai dati ufficiali è emerso che quest'anno sono stati 33 i ragazzi che nonostante le iscrizioni sono rimasti fuori- continua Grassia- alla fine è stata trovata una soluzione ma non si può vivere perennemente in uno stato di emergenza".
Una battaglia di civiltà e di rispetto, per quello che è un diritto sancito dalla Costituzione. Le difficoltà però sono molte e gli stessi istituti molte volte fanno fatica a individuare delle soluzioni perché già in sovrannumero. "Il problema è che manca un coordinamento tra prefettura, ufficio scolastico e scuole- dice Andrea Grassia- lo scorso aprile è stato firmato un protocollo per l'accoglienza e l'inclusione degli alunni stranieri. Ma se oggi ci troviamo ad affrontare questa situazione, si vede che quel protocollo presenta delle falle". Il documento d'intesa dovrebbe facilitare l'ingresso a scuola per chi arriva sul territorio, attraverso un sistema di smistamento che permetterebbe di monitorare le richieste di iscrizione ed evitare casi in cui una famiglia e un minore in cerca di un posto disponibile vengano rimbalzati da una scuola a un'altra.
In più a preoccupare c'è anche la questione delle classi ponte, classi in cui vengono inseriti i minori stranieri per facilitare il percorso di integrazione e apprendimento linguistico, che per l'Osservatorio non sono altro che classi ghetto in cui parcheggiare gli stranieri. "Adesso il problema è anche quello di scuole ponte- dice Teresa Rossano, insegnante dell'Istituto professionale Aldrovandi Rubbiani- molti degli stranieri in cerca di un istituto superiore vengono indirizzati verso gli istituti professionali. Come a voler dire che possono fare solo lavori manuali". (Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)