Genitori a Pillati: correggere tariffe o nuova mobilitazione
(DIRE - Notiziario Scuola)Roma, 13 ott. - Chiedono al Comune di tenere fede alle promesse e non escludono di riprendere la via della protesta. I rappresentanti dei genitori nella Commissione mensa cittadina (Sebastiano Moruzzi, Dora Ramazzotti e Cinzia Tancini) hanno messo in guardia nei giorni scorsi l'amministrazione Merola con una lettera che si conclude con queste parole: "Vogliamo ancora una volta invitarvi a non sottostimare lo sconcerto e lo scontento dei genitori di fronte alla spiegazione delle voci che compongono il cosiddetto costo pieno del pasto quale base per definire la tariffa", perchè "gran parte dei costi è ritenuta inaccettabile e non escludiamo che lo scontento possa sfociare in una nuova mobilitazione, in mancanza di gesti concreti da parte dell'amministrazione".
La lettera è stata pubblicata sul sito dell'Osservatorio mense, l'organismo creato dai genitori attenti al tema delle mense scolastiche, dopo una riunione tenuta nei giorni scorsi per fare il punto sugli impegni presi dal Comune seguiti allo 'sciopero del pasto', il giorno in cui, per protesta contro la qualità e i costi dei pasti in mensa, le famiglie mandarono i figli a scuola con il panino. Il summit tra mamme e papà ha stabilito che alcune richieste fatte nei mesi scorsi all'amministrazione "restano ancora inevase", ma la pazienza delle famiglie sta finendo. La lettera indirizzata all'assessore comunale all'Istruzione Marilena Pillati dice infatti che dalla riunione dei genitori che animano l'Osservatorio "sono emerse forti pressioni in merito alle parziali risposte fornite da parte dell'amministrazione a fronte delle nostre richieste".
I genitori incalzano il Comune per avere le tempistiche di messa a punto del nuovo sistema tariffario e per vedere la proposta in discussione in modo da poter, eventualmente, avanzare obiezioni di merito. Dicendo fin d'ora che "riterremmo congrua una tariffa che possa assestarsi attorno a 5,30 euro" (oggi le famiglie pagano 676.87 euro). "Non riteniamo, invece, condivisibile una strategia di ribasso sulle tariffe alte" compensata "da un aumento delle tariffe basse, in quanto ingenti risparmi si potrebbero produrre già con una più attenta gestione del sistema presenza-assenze, che farebbe evitare gli sprechi del sistema attuale", aggiungono.
Dal confronto tra la scuola dell'infanzia statale e comunale, risulta infatti che la percentuale di assenze èmolto superiore in quelle municipali. Uno studio condotto dai genitori ha evidenziatoi che, alle statali, molte famiglie non segnalano l'assenza "in parte per la macchinosità del sistema e in parte, perchè quelle con redditi Isee bassi o esenti trascurano di segnalare il mancato uso del servizio". Con il risultato che nelle scuole comunali "vengono segnalati problemi di quantità (i secondi sono contati e la quantità è scarsa) mentre nelle scuole statali vengono prodotti pasti che poi non vengono consumati e quindi sprecati per la mancata segnalazione dell'assenza". Di qui l'invito a uniformare il sistema di rilevazione delle presenze oggi diverso tra statali (i genitori devono telefonare) e comunali (sono i collaboratori a segnalare a Seribo l'assenza dell'alunno). Moruzzi, Ramazzotti e Tancini chiedono poi il rispetto dell'impegno preso dal sindaco Virginio Merola sul rafforzamento dei 'poteri' della commissione mensa cittadina", la possibilità delle scuole di cambiare fornitore dei pasti e il tetto agli utili per la società della refezione scolastica.
(Wel/ Dire)