(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 17 nov. - La Responsabile Scuola del Partito Democratico, Francesca Puglisi, ha attaccato la mobilitazione studentesca di venersì scorso, giornata di sciopero sociale, affermando che il Governo ha voltato pagina sulla scuola e che sono previsti finanziamenti ingenti e un percorso di ascolto degli studenti e delle associazioni studentesche.
"Riteniamo inaccettabile e strumentali le dichiarazioni di Francesca Puglisi in merito alla mobilitazione studentesca di domani inserita nello sciopero sociale diffuso su tutto il territorio nazionale- dichiara Danilo Lampis coordinatore dell'Unione degli Studenti- Gli studenti scendono in piazza per richiedere un istruzione totalmente gratuita, una legge nazionale per il diritto allo studio, una scuola che non sia asservita alle logiche aziendali come traspare da La Buona Scuola e da alcuni provvedimenti come l'apprendistato sperimentale già approvati, un riqualificazione dell'autonomia scolastica, una didattica alternativa, una valutazione non punitiva e quantitativa, un riordino dei cicli, l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 e tante altre rivendicazioni che da anni caratterizzano le nostre lotte. Richiederemo lo stop del Jobs Act in quanto non è altro che l'ultimo tentativo di instaurare la precarietà a tempo indeterminato nel mercato del lavoro. Le misure necessarie dovrebbero avere come assi portanti il lavoro, i diritti, il reddito e la conoscenza!".
"La consultazione messa in campo del governo è stata una farsa- prosegue Danilo Lampis- e questo è confermato anche dai numeri bassissimi raggiunti sulla compilazione dei questionari. I processi reali si costruiscono dal basso, con la partecipazione e l'ascolto attivo e non di facciata! Le associazioni studentesche non sono state minimamente consultate durante il percorso di scrittura de La Buona Scuola ne sono state prese in considerazione le numerose proposte messe in campo da anni e da sempre ignorate dal Governo".
L'audizione citata da Francesca Puglisi "è stato l'ennesimo teatrino messo in campo dal governo- conclude l'UdS- Si sono susseguite vaghe promesse rispetto ad esempio alla proposta di legge nazionale sul diritto allo studio senza che vi sia stato un reale impegno da parte dell'esecutivo. Gli studenti non si accontentano più di vuoti slogan ma vogliono provvedimenti reali. Il nostro futuro non è uno slogan!".
(Wel/ Dire)