(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 17 nov. - Circa 500 persone sono scese in piazza a Bologna lo scorso venerdì per lo sciopero "sociale". Sindacati di base (Cobas, Usb, Cub), studenti universitari e liceali, professori e lavoratori precari, si sono mobilitati per dire no "alle politiche del governo Renzi e dell'Ue, no al Jobs act, alla Legge di stabilità e al Piano-scuola". Il corteo più grande si è riunito stamattina in piazza Re Enzo, per poi spostarsi verso via Zamboni e Piazza verdi. Qui, dopo un breve presidio davanti alle sede dell'Ufficio scolastico, sindacati, studenti e lavoratori, si sono diretti verso via Irnerio e via Indipendenza, per terminare infine in piazza XX Settembre la protesta. Manifestazione che continuerà poi alle 18 di oggi in piazza Re Enzo, dove i manifestanti si collegheranno con le altre piazze italiane occupate dalle proteste.
"Vogliamo il salario europeo, perchè vogliamo vivere, non sopravvivere- dice Paola Rudan, di Connessioni precarie- Tutti dovremmo pretende 1.900 euro al mese, come in Lussemburgo.
Dobbiamo dire basta allo sfruttamento dei governi che ci impongono i governi dell'Ue- continua- il lavoro non puo essere gratuito e da oggi venderemo cara la pelle. E a questo giro vogliamo vincere". Protestano anche gli studenti del Cua, contro "costi sempre più alti, in relazione ad un tenore di vita che invece si abbassa, mentre l'università e i suoi vertici scelgono come via primaria quello dello sperpero delle risorse, costruendo ad esempio grossi centri per servizi, nuove mense, fino ad arrivare al progetto Staveco, senza tenere minimamente conto di quelle che sono le esigenze degli studenti. La dirigenza Unibo è cosciente dei prezzi salati che fa pagare ai suoi studenti per potervi accedere- spiegano gli studenti- e nonostante questo non fa nulla, anzi, i soldi li spende anche per cose che non sono di primaria importanza." Intanto, la protesta dei precari (che ha coinvolto lavoratori di diversi settori), riceve l'appoggio di Sel-Emilia-Romagna e L'Altra Emilia-Romagna: "Oggi è una giornata particolare per il mondo del lavoro del nostro Paese- dicono in un comunicato Elena Tagliani, coordinatrice regionale di Sel, e Giovanni Paglia, capogruppo Sel in commissione Finanze alla Camera dei deputati. "Hanno luogo infatti sia lo sciopero sociale lanciato dalle reti e dai movimenti dei precari che lo sciopero generale dei metalmeccanici del Nord del Paese proclamato dalla Fiom-Cgil. Noi di Sinistra Ecologia Libertà appoggiamo e partecipiamo a queste due mobilitazioni che hanno lo scopo di rivendicare diritti pieni per tutti, contro il Jobs act di Renzi che giudichiamo un provvedimento sbagliato. Anche una regione come la nostra- prosegue la nota- sempre all'avanguardia nella lotta alle diseguaglianze sociali, vede aumentare la povertà e il fenomeno dei 'working poor'".
Concetti ribaditi anche da L'Altra Emilia-Romagna: "Ci riconosciamo nelle motivazioni e nelle finalità dello sciopero indetto dalla Fiom e dello sciopero sociale proclamato oggi dai sindacati di base e dalla rete di associazioni aderenti allo Strike Meeting- spiegano in una nota i candidati alle regionali Cristina Quintavalla e Piergiovanni Alleva- Sosteniamo tutti i lavoratori, di qualsiasi categoria e condizione, retribuiti e non, nella comune lotta contro la precarizzazione e lo smantellamento dei loro diritti. E siamo contro le politiche europee e nazionali che demoliscono il welfare e il diritto a un lavoro dignitoso, contro il Jobs Act, che diffonderà precarietà e ricattabilità per tutti, affossando, qualsiasi garanzia di stabilità, di tutela del lavoro e di equità dei compensi".
(Wel/ Dire)