Il conguaglio promesso a maggio frenato da poco margine Seribo
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 17 nov. - Il rimborso sulle tariffe delle mense scolastiche di Bologna, chiesto a gran voce dai genitori, ci sarà, ma forse non per tutti: andrà per aiutare le famiglie bisognose. Lo spiegano in una lettera a mamme e papà l'assessore alla Scuola, Marilena Pillati e il sindaco Virginio Merola, a pochi giorni dallo sciopero del pasto. In maggio, dopo il primo sciopero del pasto, "quando si è dichiarato questo impegno, si avevano a disposizione i dati sulle entrate totalizzate fino a marzo", coi quali si prospettava un aumento delle entrate di Seribo. Oggi, però, "le valutazioni sono molto diverse- sottolineano l'assessore e il sindaco- il dato finale, infatti, rilevato con gli ultimi bollettini emessi in agosto, ha fatto registrare maggiori entrate per soli 98.000 euro (0.7%)". Insomma, un numero "molto ridimensionato rispetto alle previsioni". Ecco perché Palazzo D'Accursio ha deciso di "destinare tale somma a beneficio delle famiglie, in particolare quelle più numerose, attribuendo speciali sconti sulle tariffe della refezione".
Di questo e di tutte le questioni che agitano i genitori dell'Osservatorio mense, ha parlato ieri l'assessore in un incontro con una delegazione di famiglie. Alle altre, Pillati e Merola hanno scritto una lettera mettendo nero su bianco i gli impegni per le mense. Tutto questo, appunto, mentre si attende l'assemblea dei soci di Seribo, fissata per martedì prossimo, e lo 'sciopero del pasto'. Tra gli argomenti trattati nella missiva, la distribuzione degli utili 2013 di Seribo, col Comune deciso a chiedere ai soci privati dell'impresa di rinunciare a tutta o una parte del guadagno come gesto 'etico'.
Quanto alla questione della revisione delle tariffe, altra richiesta delle famiglie, come già anticipato in commissione, se ne potrà parlare con le nuove norme sull'Isee, quindi a partire da gennaio. Passando alla gara per il nuovo socio privato nella refezione scolastica, fissata per l'anno prossimo, il Comune afferma di "aver fatto tutto quello che poteva in questa fase transitoria, in attesa della gara, che potrà essere avviata solo dopo l'acquisizione della quota societaria, ancora in corso". Su questo tema "non ci sono preclusioni a riprendere la discussione" coi genitori per eventuali migliorie, tuttavia già oggi si chiarisce che non c'è spazio per la cosiddetta clausola di salvaguardia, cioè "la possibilità per ciascuna scuola di gestirsi in autonomia la refezione scolastica". Si tratta di un'opzione "non facilmente praticabile", perché "l'impegno a realizzare i nuovi centri non è compatibile con l'introduzione di una clausola che rende incerto il numero dei pasti da produrre".
Intanto, comunque, riprendendo quanto scritto nei giorni scorsi sul siti di Seribo, il Comune ribadisce i risultati raggiunti con il contratto di quest'anno e "distinguendo gli obiettivi a breve da quelli a medio lungo termine". I prodotti bio sono al 61%, e assieme a Igp, Dop, km 0 e lotta integrata si arriva al 71% del totale. I piatti di plastica stanno sparendo (a settembre erano solo sette su 56 le scuole elementari che ancora non utilizzavano le lavastoviglie), mentre per le 90 materne si sono investiti 100.000 euro per impianti elettrici e a le lavapiatti arriveranno a gennaio. Su trasparenza e comunicazione "si stanno facendo passi avanti", è intenzione del Comune avviare "una dimensione collaborativa più ampia, valorizzando il ruolo dei genitori e delle scuole".
(Wel/ Dire)