Causa al giudice del lavoro per scatti stipendiali-stop contratto
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 3 nov. - Vinta la battaglia legale per il recupero gli aumenti salariali bloccati dall'allora ministro Brunetta, la Gilda ci riprova: per gli iscritti della provincia di Bologna avvierà una class action davanti al giudice del lavoro per riconquistare gli scatti di stipendio del 2013 e per il rinnovo del contratto di lavoro, "ormai fermo al quadriennio 2006-2009". Per aderire c'è tempo un mese: fino al prossimo 27 novembre, come specifica la Gilda degli insegnanti sul suo sito fornendo tutte le indicazioni per partecipare alla class action. Il ricorso collettivo dovrebbe essere depositato entro Natale, spiega Giovanni Cadoni, responsabile della Gilda di Bologna. La questione peraltro pare abbastanza sentita: contro il blocco degli scatti e lo stallo sul contratto (che vuole dire niente aumenti di paga), la Gilda ha raccolto mille firme nelle scuole e in due assemblee. In più ci sono le adesioni on line alla petizione del sindacato: 106 arrivano dalle scuole della città di Bologna, ma ce ne sono anche da San Lazzaro (17 firme), Imola (14) Casalecchio (11), Castel Maggiore (cinque), Zola Predosa (quattro), Anzola e Ozzano (tre a testa), Argelato (due) e pure dagli insegnanti di alcuni plessi di Montagna (ad esempio Loiano). Sono seguite a ruota le prime adesioni alla class action: già sette in cinque giorni.
La Gilda si era già mossa sulla Corte Costituzionale dopo che il Tribunale di Roma aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale per il blocco della progressione di carriera e del rinnovo contrattuale dei lavoratori del pubblico impiego. Poi però è arrivato l'accordo con il Governo per il recupero degli scatti del 2012 che ha lasciato fuori quelli del 2013, diventando così il nuovo 'blocco' da rimuovere.
La Gilda ricorda che "il blocco relativo al solo 2013, determina, artatamente, nella carriera il pagamento di un'onerosa tassa a carico dei docenti della scuola" che varia in base all'anzianità di servizio maturata (un 'buco', calcolato a fine carriera, che oscilla tra 10.750 euro e i 1.560 euro per chi ormai invece li ha incassati quasi tutti). Sugli insegnanti, inoltre, vanno ad aggiungersi anche altre voci stipendiali che si fermano (come l'indennità integrativa speciale), ma soprattutto la Legge di stabilità che prevede la proroga del blocco della contrattazione collettiva, "senza possibilità di recupero per la parte economica, cosa che determinerebbe un ulteriore abnorme grave danno in aggiunta alla citata indebita tassazione", protesta il sindacato.
Ma la Gilda vede i margini per opporsi: appunto con il ricorso collettivo a cui possono aderire anche i docenti che hanno la possibilità di vedersi riconoscere quello del 2013 come anno di ruolo. Di fatto si sosterrà che siccome i soldi per gli scatti di quell'anno erano previsti e stanziati ora non possono essere revocati e stornati. Per entrare nell'iter della class action, spiega il sito della Gilda, vanno versati 20 euro al sindacato e forniti alcuni documenti al legale che predisporrà il ricorso.
(Wel/ Dire)