(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 17 mar. - "Caro Presidente del Consiglio ho molto apprezzato il Suo impegno e quello del Governo in materia di edilizia scolastica. Le scuole sono il pilastro della crescita di un Paese e i nostri ragazzi meritano di studiare in ambienti in grado di accompagnare al meglio il percorso di crescita e formazione". E' uno stralcio della lettera che il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha inviato al Premier Matteo Renzi in risposta alla richiesta, inviata ai primi cittadini italiani, di indicare gli edifici scolastici che necessitano di un intervento, specificandone anche le modalità di finanziamento e la tempistica di realizzazione.
Il sindaco Marino ha sottolineato: "7 edifici scolastici su 10 a Roma hanno più di 40 anni e molti problemi strutturali. Abbiamo istituti storici in ottime condizioni ma privi di palestre, laboratori o giardini, fondamentali per la didattica. Ci sono poi quelli costruiti negli anni '60 e '70, che richiedono interventi di manutenzione e adeguamento degli impianti. Oggi- ricorda il Sindaco- abbiamo 32 interventi fermi a causa del Patto di Stabilità. Abbiamo colto, con gli assessorati competenti, l'importanza della proposta del Premier Renzi e stilato un elenco di 5 priorità".
Grazie alla ricognizione degli assessori Alessandra Cattoi e Paolo Masini Roma Capitale, infatti, ha individuato cinque scuole, dal centro alle periferie, sulle quali intervenire, a partire dall'istituto elementare di Selva Candida (Municipio XIV) dove i lavori avviati cinque anni fa sono stati immediatamente bloccati; l'ex istituto Angelo Mai, nel rione Monti, che dovrebbe ospitare la scuola media Visconti; la scuola elementare Parini (Municipio III), gli istituti Taggia (XIV) e Pozzi (V Municipio) entrambi comprendenti sia sezioni dell'infanzia che elementari.
"Questi cinque istituti, alcuni chiusi da anni e non fruibili dalla nostra comunità, hanno bisogno di interventi strutturali e di adeguamento- conclude Marino- per restituire alla città e ai nostri figli luoghi ideali dove iniziare a costruire il proprio futuro".
(Wel/ Dire)