(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 10 mar. - In Italia circa 98.000 incidenti ogni anno succedono tra i banchi. Dall'ingestione di oggetti ai malori, la casistica delle emergenze che possono capitare a scuola è varia. E a questi episodi vanno aggiunte tutte le pratiche scorrette che danneggiano la salute, dalla cattiva alimentazione alla sedentarietà. Per permettere ai docenti, ma anche agli stessi studenti, di intervenire in maniera corretta in queste circostanze, nasce 'A scuola si cresce sicuri'. Si tratta di un Piano nazionale frutto di un'intesa tra il Miur, la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e l'Autorità garante per l'infanzia. "Finalmente la scuola italiana prende su di sé questa responsabilità", commenta l'ex sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, motore del progetto.
"Dobbiamo fare passi avanti. Questa competenza va messa nei programmi per i concorsi", auspica, ricordando un episodio personale: nel 1984 insegnò un anno in California. Lì fu istruito su manovre da praticare in caso di emergenza, grazie a cui, anni dopo, salvò una bambina, Patrizia, in una scuola italiana. "La sicurezza nella scuola è importante perché rafforza la fiducia nello Stato", è il commento di Gian Luca Galletti, attuale ministro dell'Ambiente e sottosegretario all'Istruzione nel Governo Letta, durante la presentazione del progetto oggi al Miur. "Sono sicuro che con il ministro Giannini avremo molti spazi di collaborazione", conclude.
Il Piano è illustrato dal sottosegretario Gabriele Toccafondi, il quale invita a mettere l'accento sulla "realtà: così si scopre che la scuola non è solo ciò che non va".
"Formare i 'non addetti ai lavori' a cui affidiamo ogni giorno i nostri bambini, significa ridurre i rischi. Perché imparare cosa fare, ma soprattutto cosa non fare può salvare una vita", spiega la coordinatrice Fimp Stefania Russo. Nelle prossime settimane sarà diffuso il video di presentazione di 'A scuola si cresce sicuri', mostrato stamani in anteprima. Regia di Antonio Giampaolo, testimonial Carlo Verdone.
(Wel/ Dire)