Quale disponibilità economica? No solo a parte normativa
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 26 mag. - Al Miur "stiamo lavorando al nuovo contratto per gli insegnanti". Meglio, però, per i sindacati pensare prima "al rinnovo del contratti, scaduto da cinque anni". Cgil, Cisl, Uil e Gilda, interpellati dall'agenzia Dire, commentano così le parole del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini che è tornata, tra le altre cose, sulla questione contrattuale degli insegnanti parlando della possibilità di arrivare alla fine di luglio "con la proposta per un nuovo contratto insegnanti, con stato giuridico e trattamento economico".
Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, si dice "contrario. Secondo noi una qualsiasi discussione deve essere fatta all'interno del rinnovo contratto. No ad una separazione. Se si vuole istruire una discussione è un conto, ma se si vuole uscire dalla questione contratto, se si vuole estrapolare il passaggio relativo ai docenti sulla valutazione del merito, sullo status giuridico, l'operazione è impraticabile". Continua Pantaleo: "Parliamo degli insegnanti? Ma c'è il problema di Ata e dirigenti. Quando ne parliamo?". Il programma "è importante e ambizioso", dice invece Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola. "Il ministro deve aprire il contratto e quando ci sederemo attorno al tavolo, per la questione contrattuale, ci confronteremo. Sono temi importanti e delicati per la vita della scuola e per l'impegno di chi nella scuola opera quotidianamente. Abbiamo chiesto la riapertura del tavolo per il contratto, bloccato da 5 anni. Si deve aprire sul versante normativo ed economico. Noi siamo pronti al confronto". Il sindacato si dice disponibile ad un confronto "su tutto ciò che riguarda scuola e personale, si apra il contratto e poi discutiamo".
La Uil di Massimo Di Menna si dice interessato "se si parla di rinnovo di contratti. E non solo: ogni modalità di riconoscimento deve avere come riferimento il lavoro degli insegnanti. Non dovrebbe essere un riconoscimento ad eventuale attività esterna".
Ribadisce il segretario: "Sono d'accordo se si parla di contratto- spiega- Ma sono contro affermazioni di principio, no ad aspetti classici da convegno. Bisogna affrontare un negoziato, affrontare insieme la parte normativa ed economica". Ha poi parlato del "prevedere un aumento di stipendio, in parte legato ad anzianità, premiare il lavoro specifico dell'insegnante". Conclude Di Menna: "Se il Governo ha intenzione di dare il via al confronto per il rinnovo del contratto deve deciderlo e deve sapere che per farlo deve per esempio decidere di porre fine al blocco delle retribuzioni". Ma non solo: "Ci vogliono risorse per la trattativa- dice- Sappiamo le difficoltà del paese, ma anche il presidente del Consiglio lo riconosce, bisogna riconoscere economicamente una professione così importante. Se vediamo concretezza, siamo pronti a luglio, ma non solo".
Infine la Gilda degli insegnanti: "Le dichiarazioni del ministro sono fantasiose- dice Rino Di Meglio, coordinatore nazionale- Abbiamo il contratto bloccato, non ci sono stanziamenti nella legge di stabilità per rinnovare i contratti del Pubblico impiego. Mancano le premesse minime. Però in questo paese c'è libertà di pensiero...". Ma Di Meglio non è pessimista: "Sono realista. Come si fa a parlare del contratto degli insegnanti se non c'è stanziamento nella legge di stabilità? Si può parlare di cose nuove se ci sono le risorse". Ribadisce poi: "Senza risorse economiche non c'è disponibilità da parte nostra a trattare nulla. Bisogna prima capire la disponibilità economica, non solo in termini normativi. Se sarà solo questo, le diremo buongiorno e arrivederci contemporaneamente. Aspettiamo il dopo elezioni, speriamo di avere un incontro".
(Wel/ Dire)