(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 26 mag. - "L'adolescenza è esperienza della 'prova d'autore', mentre la scuola è un grande laboratorio dove poter promuovere la psicologia della salute attraverso il riconoscimento e lo sviluppo armonico di tutto il ventaglio dei potenziali creativi". A dirlo è Roberto Boccalon, psichiatra, direttore dell'Istituto di psicoterapia espressiva di Bologna (Ipse, psicoterapie integrate all'arte terapia e alla danza movimento terapia) e professore a contratto presso l'Università di Ferrara e l'Istituto Universitario Salesiano di Venezia, che sarà protagonista del 'Venerdì culturale' dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) sul tema della 'Creatività e identità in adolescenza'. L'incontro è in programma il 6 giugno nella Capitale, in via Alessandria 128/b, alle ore 21.
Il relatore presenterà un progetto di ricerca/intervento, 'Prove d'autore', svolto dal 1992 al 1997 in una classe di un Liceo di scienze umane a Ferrara. Un percorso, lungo cinque anni, che ha visto impegnati una ventina di ragazzi e i loro insegnanti all'interno di laboratori esperienziali di danza, arte e osservazione per sviluppare, attraverso il processo creativo e l'empatia, la conoscenza di sé e degli altri.
LE ORIGINI DEL PROGETTO - Alla base di tale percorso c'è una rivisitazione della cultura classica e il desiderio di rilanciarne il messaggio. "Platone sottolineava che la parola antropos, che designa l'essere umano, significa colui che riflette su ciò che vede- spiega Boccalon- Aristotele diceva invece che la mente ha sempre un'immagine che precede la parola. Noi abbiamo solo cercato, con un progetto curricolare coerente, di coniugare quest'antica intuizione alle risultanze di neuroscienze, psicologia cognitiva e alla lezione della psicoanalisi".
DUE FOCUS - 'Prove d'autore' è quindi un progetto che ha aiutato gli adolescenti a prendere coscienza delle proprie metamorfosi. Ha rappresentato per gli allievi e gli insegnanti un percorso di co-evoluzione 'creativa', nato dall'esigenza "di promuovere all'interno del curriculum scolastico una maggiore attenzione agli assi dello sviluppo psicoaffettivo, alle dinamiche relative all'identità personale vista come polo dialettico naturale d'ogni processo d'apprendimento. Un arcobaleno di diversi linguaggi- sottolinea lo psichiatra- che non è stato una semplice esperienza d'animazione, di scarica o di relax, ma ha permesso a studenti e insegnanti di alimentare, riconoscere e interiorizzare in modo più consapevole le rispettive metamorfosi". Il progetto ha presentato al suo interno due focus: "Il modello della comunicazione interpersonale, perché il dialogo rende possibile la costruzione del sapere- aggiunge Boccalon- e il modello tutto italiano della 'bottega d'arte" che ha reso possibile la creazione dei nostri patrimoni all'interno di un triangolo interattivo che vede agli angoli il maestro, gli allievi e il piacere per le cose che si fanno. Abbiamo cercato di ricreare, nella scuola, il clima relazionale ed operativo, della bottega d'arte- precisa lo psichiatra- prestando molta attenzione al "mestiere" di adulto/insegnante, inteso come testimonianza agli adolescenti/allievi di competenza e di l'amore per quello che fa e propone".
IL VINCOLO PER UNA BUONA RIUSCITA - "I laboratori espressivi non devono essere considerati attività ricreative collaterali, ma essere integrati nelle 'ore scolastiche' al fine di sviluppare gli spunti emersi all'interno di tutte le materie previste. Per questo motivo sono stati coinvolti anche gli insegnanti- precisa il direttore- che hanno avuto uno stimolo per rivedere l'impianto didattico globale". Gli adulti/insegnanti hanno condiviso, in un'orizzonte spazio-temporale distinto, l'esperienza empatica e multicodice dei laboratori per meglio ricontattare il loro 'Puer' interno ed eterno. La pluralità dei codici (verbale, linguistico e pittorico) ha permesso a ognuno dei professori di prendere spunti per poi riproporre la sua materia in maniera diversa. Una richiesta tassativa al preside, da parte dei promotori del progetto, è stata quella di avere un luogo concreto, un armadio sufficientemente buono, dove contenere e custodire tutti i materiali ed i prodotti. Uno spazio riconosciuto che desse valore al lavoro svolto e testimoniasse la dignità dei processi espressi, proteggesse la privacy dei manufatti e ne impedisse il degrado.
KIT PER LE SCUOLE E NUOVI OBIETTIVI - "Sarebbe auspicabile- per Boccalon- estendere a più scuole il progetto 'Prove d'autore' per costituire un campione sufficientemente ampio valutabile con test statistici, secondo i crismi scientifici". È stato infatti realizzato un kit per le scuole, "un modo di fare indirettamente formazione agli insegnanti per implementare la capacità, l'offerta e le risorse che la scuola dà e che possono avere risultati importanti sia in termini di apprendimento e di sviluppo di altre conoscenze della persona, che di educazione globale". Infine Boccalon ha lanciato una proposta ai ragazzi che hanno partecipato al progetto negli anni '90: "Rincontriamoci a distanza di 20 anni per riflettere sul passato, il presente e il futuro attraverso una nuova esperienza di laboratorio espressivo".
(Wel/ Dire)