SCUOLA. Maturità agli sgoccioli, 60% preoccupato: e ora?
1 su 3 pensa all'università, il 14% al lavoro
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 30 giu. - Finiscono gli esami, ma anche una parte di vita: gli studenti dell'ultimo anno delle superiori diranno addio alla scuola per sempre.
Archiviati prima e seconda prova, messo da parte il temutissimo 'quizzone', è ora tempo di orali, la parte finale della maturità. Secondo Skuola.net, 3 ragazzi su 5 hanno un po' di timore. Il colloquio orale rappresenta anche lo spartiacque tra le superiori e tutto ciò che viene dopo. La scuola, tra poco, sarà ufficialmente finita e con il diploma in mano i ragazzi affronteranno il loro futuro. Ma come vivono questo momento così importante? Skuola.net e Mario&TheCity, trasmissione radio di m2o, hanno unito le forze in una ricerca su circa 1500 maturandi, scoprendo che non è solo l'entusiasmo a regnare tra i 19enni del 2014. Il futuro può mettere un pochino di timore addosso e la nostalgia a poco a poco si fa sentire. Così, ben il 60% dei ragazzi ha confessato di avere preoccupazioni per ciò che lo aspetta una volta finita la scuola. E se tra i sentimenti del periodo domina il senso di libertà e l'eccitazione, non mancano ansia, paura e nostalgia. I ricordi poi, si portano con sé. E contro ogni aspettativa, sono i prof a regnare incontrastati nei cuori degli studenti, come sostiene il 90% degli intervistati.
EVVIVA LA LIBERTA' àO NO?- La libertà tanto agognata da compiti, interrogazioni e quant'altro è quindi finalmente ottenuta anche se, come anticipato, si affacciano nuove preoccupazioni per gli studenti che, ormai "maturi", dovranno fare le proprie scelte. Il sentimento di libertà è quello che prevale in questo inizio d'estate tra diplomandi e neo-diplomati, come sostiene circa 1 ragazzo su 3. Molti di loro si sentono eccitati (13% circa) e altri tranquilli (11% circa) o decisamente felici (10% circa.) Eppure, ecco che si affaccia la nostalgia canaglia per 1 ragazzo su 6 circa, e un po' d'ansia per quasi il 13% degli intervistati. Ma tra la gamma delle emozioni c'è chi si dichiara addirittura impaurito (7% circa) o triste (2%).
E' FINITA LA SCUOLA, CHE PAURA - Tra nostalgia e entusiasmo, emerge quindi anche qualche timore. Solo 2 su 5 hanno dichiarato, infatti, che niente del domani li turba, e che anzi non vedono l'ora di intraprendere un nuovo percorso. Tutti gli altri, ben il 60%, sono preoccupati per ciò che li aspetta. La paura più grande è sicuramente di non riuscire a trovare un lavoro (30%), seguita dal timore di non trovarsi bene all'università, tra esami e professori (16%). Ma c'è anche chi teme di perdere gli amici delle superiori (9% circa) e di non riuscire a farsene altri (5% circa).
STUDIO QUELLO CHE VOGLIO - Titubanze a parte, la fine della scuola ha i suoi vantaggi: per gli studenti, il principale è quello di potersi finalmente dedicare allo studio delle materie preferite, una volta all'università. Lo sostiene ben 1 intervistato su 3. Ovviamente, non poteva mancare il 26% circa degli intervistati che non vede l'ora di salutare per sempre compiti in classe e interrogazioni. La libertà dagli orari stretti delle lezioni a scuola è poi il lato migliore della conclusione del ciclo scolastico per circa 1 ragazzo su 4, mentre circa il 14% non vede l'ora di dedicarsi al mestiere che preferisce, gettando via i libri. Rimane circa 1 ragazzo su 10 che invece è ben felice di non incontrare di nuovo prof e compagni di classe antipatici.
PORTERO' NEL CUORE UN PROF - Professori, l'incubo ma anche il tenero ricordo delle scuole superiori. E' ben il 90% dei maturandi che confessa, infatti, che porterà nel cuore un suo prof, anche se severo o se, negli anni, è stato protagonista di qualche battibecco. Meglio ancora se il prof in questione è preparato e gentile, come nel caso di 1 su 3. Nessuna malinconia invece per l'atmosfera che si respira in classe, che non mancherà a circa il 77% dei maturandi. Ben 1 su 4 confessa infatti di non essersi trovato bene nella sua classe, mentre il 50% circa dichiara che anche al di fuori da essa frequenterà gli amici più stretti, senza nostalgie per tutti gli altri.
(Wel/ Dire)
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