(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 30 giu. - In Olanda le scuole paritarie coprono il 70% dell'istruzione e sono indipendenti e quotate, in altri paesi, come gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Francia riescono a rispondere con successo al disagio sociale. In Italia, invece, sono il 5% e "rischiano di scomparire", mentre il dibattito nazionale "si avvita sul timore che l'istruzione venga privatizzata". E' quanto è emerso oggi a Roma alla Luiss, durante la presentazione del Quaderno 10 "Scuole pubbliche o solo statali? Per il pluralismo dell'offerta Francia, Olanda, Inghilterra, Usa e il caso Italia", alla quale hanno preso parte l'ex ministro dell'Istruzione, Luigi Berlinguer e l'attuale titolare del dicastero Stefania Giannini.
Il docente universitario Antonio Bettanini spiega che nel Belpaese non è applicata al 100% la legge Berlinguer (la 62 del 2000) secondo la quale lo Stato dovrebbe sempre più assumere un ruolo di regolatore, e non di gestore. Inoltre "andrebbe ampliato lo spettro dell'autonomia scolastica, la stessa che in altri paesi permette una flessibilità che si adatta alle esigenze degli alunni". Di certo, aggiunge Bettanini, in Italia "c'è una carenza di fondi che non aiuta il finanziamento alle scuole paritarie".
Per Attilio Oliva, presidente della Fondazione Treellle e promotore del convegno, "la svolta delle scuole paritarie non c'è stata", e invece andrebbe rilanciato il "pluralismo dell'offerta".
In Italia, ha aggiunto, "la querelle sulle scuole private è prevalentemente ideologica" e "se è vero che nella scuola dell'infanzia le paritarie raggiungono il picco del 38%, è altrettanto vero che nella primaria e secondaria si fermano, rispettivamente, al 4% e 7%".
(Wel/ Dire)