Supplente è sposato e vorrebbe un figlio: sono androgino
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 9 giu. - Michele non è un travestito, "io vesto da donna. Sono androgino, in me convivono aspetti femminili e maschili". Michele Romeo è un insegnante di matematica e fisica che da alcuni giorni sostituisce una docente del liceo Oberdan di Trieste e, come racconta al quotidiano Il Piccolo, non ha alcun problema a parlare di sé. Per un motivo preciso: "Trovo importante che se ne parli, che il mio caso abbia sollevato delle discussioni. La gente deve conoscere, imparare. Spero serva anche a tutte quelle persone che vivono di nascosto e con sofferenza una situazione simile alla mia".
Michele amava indossare gli abiti e le scarpe di mia madre "e mi piaceva guardarmi allo specchio- ricorda- non avevo tanto un problema con me stesso quanto di confronto con gli altri". Cinque anni fa Romeo - che ora si racconta al femminile - ha deciso di fare outing e di vivere "tutti gli aspetti della mia vita quotidiana in maniera uniforme". Vive a Trieste da circa quattro anni. Il suo curriculum è di rispetto: laurea in Fisica a Lecce, due anni al Politecnico di Monaco di Baviera come ricercatore associato, poi collaborazioni con Dipartimenti dell'Università di Trieste.
E Michele lo scorso dicembre si è sposato con una donna con cui stava da 17 anni, e di cui "sono innamoratissima: è la mia compagna di vita, anagraficamente sono suo marito e lei ha saputo accettare con grande intelligenza e affetto la mia decisione".
Nella sua vita la svolta nel 2006, a causa di un attacco di panico ha determinato la svolta. "Il mio sistema nervoso - causa la mancata emancipazione, l'impossibilità di vivermi per come ero - è saltato. Ma nel risollevarmi da quella batosta ho cominciato a prendere in pugno la mia vita".
Al professore "piacerebbe avere un figlio ma sono sterile- racconta- abbiamo pensato all'adozione ma io ritengo importanti per un bambino la presenza di una figura materna e paterna. Sono comunque certo che sarei in grado di crescerlo meglio di molti genitori, dandogli lezioni di morale, educazione civica e scientifica".
Qualche perplessità qualche genitore dei suoi alunni l'ha avuta: "Direi loro che se dovessero per caso avere un figlio che manifesti una diversità, condannarlo per ciò che lui desidera essere equivarrebbe a negare che madre natura abbia voluto crearlo in quel modo. E invece non si può impedire alla natura di esprimersi liberamente. Ai genitori dico: sforzatevi di istruirvi sul funzionamento del corpo umano prima di giudicare gli aspetti esteriori. Ne rimarrete esterrefatti e capirete che non c'è nulla di più normale per un essere vivente che esprimersi per ciò che sente e si sente, nel rispetto altrui".
(Wel/ Dire)