Rivolta contro nota che impone comunicazioni su adesione a sigle
(DIRE - Notiziario Scuola) Parma, 27 gen. - Insegnanti "schedati" per appartenenza sindacale. E' la denuncia di Cgil, Cisl, Snals, Gilda dopo le nuove disposizioni introdotte dal ministero dell'Economia per i dipendenti pubblici della città ducale. Nel mirino finisce in particolare una circolare del 15 gennaio della Ragioneria dello Stato che "dispone", in sostanza, che non sono ritenute valide le iscrizioni ai sindacati se non controfirmate dai capi degli uffici di appartenenza di ogni dipendente. Nel caso specifico degli insegnanti dunque, prima di iscriversi, cambiare sigla sindacale, o anche cancellarsi da un sindacato, questi lo devono dire al preside. "Non basta più che un delegato del sindacato si occupi personalmente delle procedure del caso, come avviene dal Dopoguerra", spiegano le sigle, che parlano di "una forma di controllo incredibile da dittatura sudamericana, che mette in soggezione le persone sul luogo di lavoro, identificandole e schedandole per opinione".
I rappresentanti dei lavoratori ricordano che "esiste la legge 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori), che all'articolo 8 vieta al datore di lavoro di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore". Inoltre, "il decreto 62 del 16 aprile 2013 (codice di comportamento dei dipendenti pubblici), all'articolo 5 prevede esplicitamente che non si debba comunicare all'ufficio di appartenenza l'adesione a partiti e sindacati", aggiungono. Si tratta quindi, dicono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda degli insegnanti, di "un atto di imperio che chiediamo di perseguire immediatamente", perchè "i diretti destinatari di quest'attacco non ci stanno".
Salvatore Pizzo, della Gilda dice: "E' gravissimo chiediamo ai ministri Saccomanni, D'Alia e Carrozza di interrompere questa indecenza, e ci chiediamo perché sono partiti proprio da Parma". Il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio, ha informato, per adesso senza risposte, il ministro Saccomanni, il ragioniere generale dello Stato Franco, ed il garante della Privacy Soro.
Critico anche Simone Saccani della Cgil, che ritiene "gravissime" le "pretese" e annuncia battaglia. La Cisl esprime "sorpresa e sconcerto" tramite Maria Gentilini, e ritiene il caso di Parma "un palese attacco che di fatto limita la libertà di scelta di appartenenza sindacale in aperto contrasto con le norme che tutelano i dati personali". Dello stesso avviso anche Ernesto Devodier dello Snals-Confsal.
(Wel/ Dire)