I problemi di bilancio del Comune tagliano fuori alunni
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 27 gen. - Cambia la forma, ma non cambia la sostanza: nelle scuole per l'infanzia comunali del comune di Reggio Calabria gli alunni con disabilità non sono graditi. Vengono prima le esigenze di bilancio, secondo l'ultima versione del bando, rivista dopo che la decisione del comune di non ammettere i disabili aveva suscitato ampie proteste e promesse di denuncia per discriminazione. La toppa però non è meglio del buco, e anzi per certi versi è anche più grave, giacché per consolidata giurisprudenza, il diritto all'iscrizione per gli alunni disabili non può essere soggetto a problemi di bilancio.
Nella prima versione del testo, il bando riportava la seguente frase: "Si informa che i bambini con disabilità non potranno essere accolti per l'impossibilità di nominare personale specializzato (insegnanti di sostegno). Dopo le tante reazioni negative, ecco in azione il correttore di bandi, con il testo che sparisce e viene sostituito da quest'altra frase: "Si informa che le assunzioni di eventuali insegnanti supplenti sul posto ordinario e di sostegno saranno subordinate al favorevole esito del controllo centrale sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali ai sensi dell'art. 243 del D.Lgs. 267/2000, fatta salva comunque la verifica del rispetto del patto di stabilità per l'anno 2013". Un linguaggio burocratico per dire che, siccome non ci sono soldi, le assunzioni degli insegnanti di sostegno (e quindi di rimando la presenza di alunni disabili nella scuola materna) saranno subordinati alla decisione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali.
"Se lo sognano proprio", ribatte Salvatore Nocera, responsabile dell'Area normativo-giuridica dell'Osservatorio scolastico sull'integrazione dell'Aipd nazionale e vicepresidente della Fish. "Il diritto degli alunni disabili deve essere riconosciuto, in caso contrario li denunciamo per discriminazione e chiederemo un risarcimento maggiore di quello che spenderebbero per pagare i docenti di sostegno". "Abbiamo la sentenza della Corte Costituzionale, dice Nocera, e il testo della legge 67/2006 sulla discriminazione: non è possibile discriminare un disabile e un non disabile quando ci si trova nella stessa situazione, come l'iscrizione ad una scuola. Se il comune persevera, perderà anche il riconoscimento della parità scolastica per le sue scuole". Per Nocera non c'è via d'uscita: "Il diritto deve essere riconosciuto. Il comune risparmi i soldi da qualche altra voce di bilancio e li sposti sugli insegnanti di sostegno: non ha nessuna alternativa. E se vuole continuare a risparmiare sul sostegno, sarà condannato e sarà chiamato a pagare molto di più in Tribunale".
Dello stesso parere anche l'Anffas. La modifica del bando "risulta comunque insufficiente per la tutela dei diritti dei bambini con disabilità e delle loro famiglie: infatti, è sicuramente compito dell'Ente Locale predisporre un provvedimento che, nel complesso, non violi i criteri per superare il controllo della Commissione per la Stabilità Finanziaria degli enti locali ai sensi dell'art. 243 del D.lgs. 267/2000 (richiamato dalla rettifica del Comune), ma questo non può determinare la dichiarata giustificazione per l'eventuale parere negativo all'assunzione di ulteriore personale e quindi all'eventuale mancata accettazione, tout court, di alunni con disabilità". "E' opinione di Anffas che il comune, invece di spiegare il proprio operato con linguaggio burocratico e ragionieristico, del tutto aleatorio per i destinatari finali, si debba attivare immediatamente a predisporre tutte le azioni utili ad assicurare in pieno e senza condizionamenti economici, il diritto costituzionalmente garantito della frequenza scolastica dei bambini con disabilità della città di Reggio Calabria. L'Associazione richiede dunque - è la conclusione - l'immediato intervento del Ministro Carrozza per trovare una rapida soluzione alla questione".
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)