SCUOLA. Bologna, "Quante soddisfazioni dagli stranieri"
Preside: Qui abbiamo fondi, ma per altre realta' serve soluzione
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 24 feb. - All'istituto Aldini Valeriani Sirani di Bologna la presenza di studenti di origine straniera arriva al 30% nel biennio e, nelle classi, si contano ben 32 nazionalità diverse: "Ne siamo contenti, perchè gli stranieri hanno una bella testa, possono raggiungere risultati e danno soddisfazione, soprattutto nel mondo del lavoro". Parola del dirigente Salvatore Grillo che interviene così, a margine di una conferenza stampa, dopo l'allarme lanciato per il taglio ai fondi per l'integrazione scolastica.
Per l'istituto di via Bassanelli, in realtà, la situazione non è drammatica: "Abbiamo 13.000 euro e per noi sono sufficienti", spiega il preside, soprattutto considerando che agli stanziamenti dell'Ufficio scolastico regionale si aggiungono quelli di Provincia e Comune. Però, "per gli istituti sotto la soglia del 12% di stranieri bisogna trovare delle soluzioni", conferma Grillo: "Se si vuole una scuola in cui nessuno resta fuori, possiamo lasciar fuori chi arriva all'11,88%?". Detto questo, anche l'Aldini Valeriani Sirani deve fare i conti con le risorse. Come in altre scuole della città, alle famiglie viene chiesto di contribuire direttamente: in questo, ad esempio, si sostiene il supporto fornito agli studenti dislessici. Non va certo bene sul fronte delle attività non obbligatorie: "Ci è stato tagliato il 50% del 70% che era rimasto", allarga le braccia il dirigente: "L'autonomia scolastica è stata uccisa, non è che sia mai esistita al 100% ma così...".
Con fondi così risicati "non riusciamo a fare nulla", avverte il preside, a meno che "una scuola non riesca ad attrezzarsi per avere finanziamenti esterni" e dunque privati, con il rischio di passare come chi è "contro la scuola pubblica": ma per attirarne, di fondi esterni, "bisogna offrire qualcosa ed è una cosa molto difficile".
Senza contare che un istituto come l'Aldini Valeriani Sirani, sottolinea il preside, ha esigenze particolari. Ben 61 laboratori in funzione, ad esempio, prevedono "esigenze di tipo industriale" a cui bisogna far fronte: solo la loro manutenzione, spiega Grillo, costa tra i 60.000 ed i 70.000 euro all'anno. Così, i contributi delle famiglie "stiamo cercando di usarli al meglio", conclude il dirigente, non è facile tenere da parte qualcosa per le attività meno prioritarie.
(Wel/ Dire)
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