Pieralisi (Sel): Sindaco arrogante, assunzioni sono atto dovuto
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 15 dic. - "Non ci faremo calpestare oltre". Le maestre delle scuole comunali di Bologna sono pronte a dar battaglia al sindaco, Virginio Merola, deciso a procedere con le annunciate assunzioni ma passando dal contratto Scuola a quello Enti locali. La risposta arriva dall'assemblea del personale delle scuole dell'infanzia e dei nidi che si è svolta su convocazione dell'Adi.
"Abbiamo saputo oggi, all'ultimo minuto, che in data 9 dicembre- scrive l'assemblea, rivolgendosi direttamente a Merola- ha già deciso l'inquadramento delle insegnanti nel contratto enti locali, senza nemmeno fare conoscere la delibera preventivamente alle organizzazioni sindacali, al contrario di quanto dichiara la delibera stessa". Contemporaneamente, sono arrivate anche le dichiarazioni "sprezzanti ed offensive" rilasciate ieri dal primo cittadino. "E' questa la nuova democrazia. Ancora una volta, la delibera contiene affermazioni assolutamente infondate e non veritiere- recita la lettera- come del tutto infondata è stata la sua affermazione secondo cui le assunzioni programmate sarebbero 'un risultato unico e controcorrente nel panorama nazionale'. E' vero il contrario: nessun Comune ha accumulato tante maestre precarie come Bologna, perché nessun Comune ha fatto passare sette anni senza assumerne una". La decisione di Palazzo D'Accursio "ha conseguenze odiose. Convivranno nella stessa scuola- continua la lettera- le maestre di ruolo con il contratto delle insegnanti statali e le nuove assunte con il contratto degli Enti locali, con stipendi, regole e orari diversi, pur facendo tutte lo stesso identico lavoro nello stesso identico luogo".
In tutto questo, "il Comune non risparmierà un euro e le famiglie non trarranno nessun beneficio, perché le insegnanti garantiscono già l'orario anticipato alle 7,30 e l'orario posticipato alle 17,30". In conclusione, l'assemblea ricorda una delibera comunale del 1952 che equiparava maestre comunali e statali: chi faceva politica allora "guardava al futuro. Ora non c'è più politica ma solo uno sciagurato navigare al buio. Signor sindaco, gli amministratori passano- scrivono le maestre- ma le scuole rimangono".
Di nuovo sul terreno della scuola, intanto, si apre anche una crepa in maggioranza. Contro Merola, infatti, interviene il consigliere comunale Mirco Pieralisi (Sel). "Il nostro sindaco rieccheggia stile e argomenti renziani, a partire dal classico 'mangia questa minestra e non ti lamentare perchè c'è chi sta peggio'. Ma come sa anche lui- scrive il vendoliano su Facebook- che le assunzioni sono un atto dovuto e non un regalo del principe. Magari un atto della Corte, ma quella europea" (un riferimento alla recente sentenza Ue sul precariato nella scuola). Inoltre, il contratto scuola "non è un privilegio della casta delle maestre ma frutto di un accordo sindacale che valorizzava le scuole comunali come parte del sistema nazionale di istruzione alla pari di quelle statali", sottolinee Pieralisi. Merola, invece, difende una filosofia "per cui in una scuola comunale e in una statale di fronte avremo le 'vecchie' maestre comunali con il contratto scuola, le maestre statali con lo stesso contratto e le nuove assunte con un altro contratto". Il tutto, rileva il vendoliano, "condito con l'arroganza del tono ('Non piace? restino precarie') che è il segno dei tempi, solleticando il conflitto tra chi lavora e chi lavoro ce l'ha a tempo e chi non ce l'ha affatto. Bella e nuova sinistra...".
(Wel/ Dire)