(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 1 dic. - "Venerdì mattina, un gruppo di manifestanti di Casapound ha bloccato l'uscita del villaggio attrezzato di via Cesare Lombroso, nel Municipio XIV, mentre i bambini e i ragazzi del campo si apprestavano ad andare a scuola. Lo stesso è avvenuto di fronte ad alcuni plessi scolastici della zona, in cui i minori rom sono iscritti". A denunciarlo sono l'Arci Solidarietà onlus e la cooperativa sociale Eureka, le due associazioni coinvolte nella vita del campo di via Cesare Lombroso. A distanza di due giorni dalla notizia - rivelatasi poi creata ad arte, secondo quanto sostengono le associazioni - dei raid compiuti da alcuni rom negli istituti scolastici della zona, sarebbe arrivata anche una sorta di 'rappresaglia' da gruppi di estrema destra.
"Stiamo parlando di un campo abitato da 200 persone- ha aggiunto Valerio Tursi, presidente dell'Arci Solidarietà in un Municipio composto da più o meno 200mila abitanti- non credo che sia un territorio che versa in una particolare emergenza. Senza contare che stiamo parlando di bambini che frequentano le elementari e le medie, tutti di un'età che non supera i 13 anni. Quello che è successo è vergognoso, perchè si è tentato di negare un diritto fondamentale e inalienabile, come il diritto ad andare a scuola".
Questa sarebbe stata la dinamica dei fatti: i militanti di Casa Pound, avrebbero bloccato sia l'uscita dal campo di operatori e bambini, sia l'ingresso nelle scuole, dove sarebbero stati srotolati striscioni con la scritta 'Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono'.
Indignazione anche dal gruppo Pd in Campidoglio, che in una nota ha condannato il gesto come "vergognoso e inaccettabile, se non anche meschino e vile. I fatti denunciati da Arci Solidarietà e dalla cooperativa Eureka sono gravi e colpiscono in maniera violenta un'infanzia già per molti versi complessa. Il diritto allo studio è un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione e dai trattati internazionali a tutela dell'infanzia e dell'adolescenza. E la violenza di questa mattina non solo dimostra l'inadeguatezza di gruppi che pensano di fare politica, ma è anche e soprattutto la violazione grave di un diritto. Chi usa violenza e impedisce l'esercizio di un diritto non fa politica. Fa altro. Si faccia chiarezza e si isolino quegli estremismi che danno di Roma un'immagine razzista e xenofoba".
L'indignazione infine, non avrebbe colpito solo il mondo dell'associazionismo e di una parte della politica capitolina.
Anche i docenti degli istituti si sarebbero mobilitati per chiedere alle istituzioni "una condanna per quanto accaduto" essendo i bambini rom "alunni modello, per i quali non deve esser negato il diritto allo studio".
(Wel/ Dire)