(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 28 apr. - Entro giugno, dalle mense delle scuole elementari di Bologna spariranno 274 quintali di plastica. Ma la soluzione per diminuire l'impatto di questo materiale è una sola, "la sua eliminazione totale", spiega il presidente di Seribo, Giovanni Xilo, un'operazione che può costare da 400.000 a 500.000 euro in più all'anno per il gestore. E che vedrebbe come via più economica e condivisa il passaggio a piatti di porcellana per tutti e l'uso della lavastoviglie in ogni plesso. E l'Ausl mette nero su bianco che questo andrebbe precisato nel prossimo capitolato d'appalto per la refezione scolastica. Palla dunque al Comune che promette di inserire nella gara il tema più generale dell'eliminazione delle stoviglie usa e getta. E' quanto emerso in commissione in Comune, durante un'udienza conoscitiva chiesta da Marco Piazza (M5s).
Alla fine del 2013, dice Xilo, Seribo usava 509 quintali di plastica nelle mense bolognesi, ed entro giugno, il 55% di questa, tutta quella utilizzata alle elementari sarà eliminata. Il che costerà 274.000 euro in più, dato che cresceranno i costi dello scodellamento.
Nel frattempo quest'anno sono aumentati i bambini che portano i piatti da casa (anche grazie al nulla osta dell'Ausl, che spiega come fare per garantire l'igiene), in diverse scuole dei quartieri Navile, San Vitale, Savena, San Donato, Porto. Una buona abitudine, conferma anche Morando Soffritti, direttore del centro ricerca Cesare Maltoni, che, parlando anche lui in commissione, raccomanda di eliminare la plastica dalle mense perché contiene materiali potenzialemente pericolosi per la salute.
Anche se la presenza di interferenti endocrini in questi materiali è nei limiti di legge, aggiunge, è comunque dannosa e certi materiali andrebbero "messi al bando", quindi meglio risolvere il problema alla radice. Seribo, da perte sua, garantisce di avere tutte le certificazioni richieste per legge, anche sui materiali.
(Wel/ Dire)