Progetto europeo lanciato da Casiraghi arriva al liceo Malpighi
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 28 apr. - Trappole per topi, con ruote e cinghie di trasmissione, costruite da ingegneri e fisici in erba, studenti di scuola superiore, in gara per staccare il biglietto con direzione Principato di Monaco, dove le otto migliori vetture si sfideranno il prossimo 23 maggio nel "Monaco mouse trap cars Grand Prix". E' il progetto lanciato nell'autunno scorso con una quindicina di scuole italiane, francesi e monegasche (circa 350 i ragazzi coinvolti) dall'imprenditore Marco Casiraghi, fratello di Stefano, il marito della principessa Carolina di Monaco, scomparso nel 1990 in un incidente durante una gara offshore. Casiraghi era oggi a Bologna per assistere alla finale tra i 'bolidi' realizzati dagli studenti del liceo Malpighi.
Tutti si sono impegnati (fuori dall'orario di scuola, aiutati dalla docente di fisica Maria Luisa Filippucci) nel realizzare piccole auto che funzionano solo con la spinta generata dallo scatto della trappola per topi. C'è chi ha usato balsa, elastici e cd (come ruote) e chi è arrivato a usare il carbonio per il telaio. Alla fine ha vinto il 17enne Mattia Zoffoli, nato non a caso in una famiglia di ingegneri, con la sua 'Pulce' (o meglio 'Flea', come l'ha battezzata lui in inglese) fatta di legno, che ha percorso ben 70 metri (tre volte e mezzo la palestra dove si è svolta la gara) staccando i concorrenti di parecchie lunghezze.
Presenti alla gara lo stesso Casiraghi, con il nipote Pierre, e la preside del Malpighi Elena Ugolini. "Mi auguro che altre scuole seguano questo progetto pilota", afferma l'ex sottosegretario all'Istruzione. "Lo scopo di questo programma- spiega Casiraghi- è la promozione della scienza, della fisica e dell'ingegneria, che è il ponte fondamentale tra la fisica e gli oggetti pratici che usiamo ogni giorno. La cultura attuale, soprattutto in Europa, non valuta a sufficienza l'importanza dell'ingegneria: l'inventore della lavatrice, ad esempio, meriterebbe un monumento".
Casiraghi è tornato a Bologna dopo essere stato per 10 anni, dal 1999 al 2009, amministratore delegato della Gd. "Sono, nei miei ricordi, dei bellissimi anni- afferma l'attuale ad di Powerflute, multinazionale nel settore della carta- mi sono piaciuti molto, sono stato molto contento, perchè Bologna è un posto con una ricchezza umana e tecnologica interessante".
(Wel/ Dire)