(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 23 set. - "La sicurezza e' un concetto unitario. Se non si capisce questo non si va da nessuna parte". Franco Gabrielli, pochi giorni dopo l'impresa del raddrizzamento della Concordia all'isola del Giglio, torna ad affrontare un argomento importante come quello dell'edilizia scolastica, quindi sicurezza e accessibilita' agli edifici per chi studia o lavora nel mondo della scuola. L'occasione e' stata la presentazione dell'XI rapporto di Cittadinanzattiva sulla condizione delle scuole in Italia. In 18 regioni sono stati monitorati 165 edifici. Il capo della Protezione civile ha parlato dell'importanza della "messa in sicurezza delle scuole nella loro totalita'. E non solo per le strutture ma anche per il contesto. Un problema come quello della sicurezza a scuola presenta una serie interminabile di criticita'".
Gabrielli, che ha toccato anche un argomento "fondamentale" come quello della disabilita', ha comunque voluto riservare un "plauso al mondo della scuola. In questi 3 anni abbiamo trovato molta corrispondenza nel mondo della scuola in termini di sensibilita'. Oggi il settore che piu' di ogni altro si impegna sui temi della evacuazione, della sensibilita' a questioni di Protezione civile e' il mondo della scuola. Nel nostro girare per l'Italia per fare esercitazioni nazionali, le note meno dolenti sono quelle che arrivano proprio dalla scuola. Troviamo professori, dirigenti scolastici, studenti molto sensibili".
Esercitazioni, quindi evacuazioni, quindi terremoti: "Dobbiamo chiederci, ad esempio, se la scuola dove vanno i nostri figli e' sicura, se nei pressi ci sono aree di attesa dove possono rifugiarsi gli studenti. Invece quello che ci chiediamo e' soprattutto se 'ci sara' un'altra scossa?'. I terremoti ci saranno- ha sottolineato Gabrielli- Se guardiamo il catalogo nazionale dei terremoti esiste una ciclicita'. Dal 1980 non abbiamo un terremoto importante. Terremoti come quello di San Giuliano di Puglia, di L'Aquila per i geologi non hanno l'intensita' di quello dell'Irpinia che fece 3mila morti". Gabrielli individua "l'antidoto al sisma, che e' quello di avere edifici sicuri. Non se ne esce. Piu' che rassicurare ci dobbiamo preoccupare. Le risorse sono poche, ma vanno spese".
(Wel/ Dire)