E "Ora mobilitazione generale in tutti gli istituti contro tagli"
(DIRE - Notiziario Scuola) Bologna, 21 ott. - Da un mese i lavoratori dell'Istituto comprensivo 11 di Bologna sono in stato di agitazione, contro i tagli alla scuola e il blocco degli stipendi. E ora chiamano tutti i lavoratori della scuola bolognese, docenti e non, a una grande mobilitazione. La protesta e' iniziata con l'assemblea sindacale del 17 settembre scorso, quando i docenti hanno deciso il blocco delle attivita' che esulano dall'orario di servizio in tutte le scuole dell'Istituto: le materne Benini, Garibaldi e Panzini, le elementari Don Minzoni, Garibaldi e Romagnoli, le medie Saffi. Nel collegio dei docenti del 19 settembre, gli insegnanti hanno deciso anche per il blocco della proposta di organigramma presentata dal dirigente scolastico. Dopo un mese di agitazione, dunque, docenti e personale Ata dell'Istituto si appellano ai colleghi delle altre scuole di Bologna.
In una nuova assemblea sindacale, il 9 ottobre scorso, i lavoratori dell'Ic 11 hanno redatto un "documento per rendere nota a tutti i lavoratori e alla citta' la condizione di lavoro inaccettabile nella quale sono costretti da anni". Insomma, hanno "l'esigenza di confrontarsi con i lavoratori degli altri istituti scolastici cittadini in un'assemblea pubblica, da tenersi entro il mese di ottobre, per discutere delle ragioni della mobilitazione, organizzare nuove forme di protesta a difesa delle proprie condizioni professionali e salariali, oltre che della funzione pubblica della scuola". I lavoratori dell'Ic 11 protestano contro il blocco degli stipendi, il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro e la "politica di tagli al personale e ai salari, compreso quello al Fondo d'istituto scolastico", che serve a "promuovere attivita' scolastiche, di fatto pagato dagli stessi lavoratori e valutata nella grandezza di oltre il 50% negli ultimi due anni".
Tra le anime della protesta all'Ic 11 Sergio Spina, ex consigliere provinciale di Rifondazione comunista. "Credo che l'istituto comprensivo 11 sia l'unico a Bologna e forse in Italia che, in un collegio docenti, ha votato per il blocco della proposta di organigramma avanzata dal dirigente scolastico- sottolinea Spina- che di fatto, per il preside rappresenta la gestione-razionalizzazione dei tagli fatti dal governo con il consenso, solitamente privo di reazioni, dei docenti". Secondo Spina, "non e' certo una medaglia" ma rappresenta "un segnale, la possibilita' di non chinare il capo, accettando tagli e aumenti di carichi di lavoro come il male minore". Quella protesta rappresenta "un tentativo di uscire dalla logica del male minore, che di minore vede solo il salario: meno 35% del potere di acquisto negli ultimi 10 anni, che significa 600-700 euro in meno al mese". Ma anche "minore tutela dei lavoratori e minore qualita' della scuola pubblica per i figli di ognuno".
I lavoratori dell'Ic 11, continua Spina, "non si illudono certo di riuscire da soli a modificare le politiche governative di decenni". Da qui la richiesta di confronto con gli altri lavoratori della scuola bolognese e con i cittadini, per arrivare a una "protesta e mobilitazione generale del comparto scuola" per cambiare direzione nella scuola. "E' con questo spirito che chiediamo a tutti coloro che lavorano nella scuola di segnalare analoghe prese di posizione, anche individuali o di gruppi- aggiunge Spina- stiamo provando ad organizzare una assemblea cittadina per la fine del mese: siamo certi che anche altrove si avverta lo stesso disagio, l'impossibilita' di continuare a ingoiare rospi, a vedere immiseriti i lavoratori e ridotta a brandelli la scuola pubblica".
(Wel/ Dire)