SCUOLA. No alla violenza, studenti in prima linea
3 istituti premiati, a video liceo Roma il 'Laboratorio Rainbow'
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 11 ott. - No alla discriminazione e alla violenza. Il messaggio, unanime, arriva dal liceo Giordano Bruno di Roma dove il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, e il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, hanno premiato i migliori progetti di sensibilizzazione sui temi della lotta alla violenza e alle discriminazioni realizzati dalle scuole.
Davanti ad una platea gremita di studenti, professori, rappresentanti di associazioni in difesa di diritti (c'erano, tra gli altri, Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay center, Flavio Romani, presidente dell'Arcigay, Pietro Vittorio Barbieri, presidente della Fish, Marco De Giorgi, presidente Unar), sono stati premiate tre delle 'buone politiche' selezionate dal Miur e dell'Unar a livello nazionale. Si tratta di tre iniziative di altrettante scuole: l'istituto comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Marina, con gli studenti che hanno realizzato una sinfonia ('Armonie di un amore urlato') dedicata alla scomparsa della testimone di giustizia Lea Garofalo; l'istituto comprensivo Cangemi 1 di Boscoreale (attivazione di uno sportello di ascolto per studenti e genitori); il liceo Giordano Bruno, che ha vinto il 'Laboratorio Rainbow' grazie al video 'Reverso', progetto che ha visto ideatori e attori alcuni studenti della scuola romana, progetto realizzato da Gay center, in collaborazione con l'Unar e il dipartimento delle Pari opportunita' della presidenza del Consiglio dei ministri.
Oltre alla bravura degli autori della sinfonia, che si sono esibiti sul palco, a quella di chi ha pensato di aprire uno sportello di ascolto (c'era una studentessa in rappresentanza della propria scuola), e' piaciuto anche quanto realizzato dagli studenti 'padroni di casa', i protagonisti di 'Reverso'. In pochi minuti si racconta la storia d'amore complicata di due studenti omosessuali, osteggiata dagli amici di uno dei due coinvolti: uno dei due viene inizialmente rappresentato da una ragazza, ma nella scena finale, dopo essere stato picchiato da dei bulli, appare realmente per quello che e', appunto un ragazzo.
Spiega Chiara dei Giudici, che interpreta inizialmente lo studente poi picchiato: "È stato molto bello realizzare il video, mi sono 'calata' nella parte di una ragazza e di un ragazzo. Ad un certo punto mi stavo commuovendo. A livello effettivo e reale deve essere una esperienza drammatica e traumatica subire queste violenze. Se da una parte e' stato divertente vedere i miei coetanei che recitavano con me fare i 'machi e i 'duri', dall'altra ho cercato di dimostrare anche la difficolta' del vivere una situazione del genere. Ho provato un sentimento di rabbia, soprattutto durante la scena in cui vengo aggredito, ma anche molta solitudine e tristezza. Difficile sentirsi inadatti". Jacopo Fiorentino, che ha interpretato uno dei ragazzi 'intolleranti' definisce invece "infame e orripilante accusare una persona perche' ne ama una dello stesso sesso". Infine Matteo Perri, l'autore e coprotagonista del video: "Ho pensato ad un modo per coinvolgere emotivamente lo spettatore- racconta- Ero convinto della necessita' del finale a sorpresa. Ed ho voluto un video senza dialogo perche' il messaggio potesse arrivare a chi non parla la nostra lingua. Sono stato vittima di una violenza psicologica, visto che per essere accettato vengo spinto a picchiare la persona che in realta' amo, calarmi nella parte non e' stato facile. A pensarci mi vengono i brividi".
(Wel/ Dire)
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