(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 25 mar. - La Flc Cgil lancia la campagna in tutti i comparti della conoscenza "Il lavoro e' discontinuo, la vita NO" per rivendicare diritti e tutele per chi lavora con contratti precari, chi ha attivita' discontinue, chi lavora da free lance, che per un paradosso del nostro sistema di welfare sono i soggetti piu' esposti ai rischi ma anche i meno tutelati dallo Stato sociale. Lo rende noto il segretario Mimmo Pantaleo.
"Nella Scuola, nell'Universita', nella Ricerca sono centinaia di migliaia le lavoratrici e i lavoratori precari- spiega- moltissimi dei quali rimasti senza contratto di lavoro o a rischio espulsione, costretti a gravare sul sostegno delle famiglie d'origine perche' per loro il welfare prevede poco o niente". Con la campagna "Il lavoro e' discontinuo, la vita NO" la Flc Cgil avanza al Parlamento delle richieste minime di civilta': stabilizzazione dei rapporti di lavoro, estensione del sostegno al reddito nelle fasi di non lavoro anche a chi lavora con contratti precari; istituzione di un reddito minimo per liberarsi dal ricatto del lavoro a qualsiasi condizione che grava sulle tante e i tanti giovani del nostro Paese, su chi e' senza lavoro, chi lo cerca, chi vuole studiare; sostegno alla malattia a prescindere dal contratto di lavoro; diritto universale alla maternita' anche per chi il lavoro non ce l'ha o lo ha a termine". Nei prossimi mesi la Flc attivera' un percorso di iniziative e dibattiti sul welfare e sui diritti universali.
(Wel/ Dire)