(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 25 mar. - Lettura e musica per i ragazzi del Liceo Croce, che giovedi' 21 marzo presso l'Aula Magna della loro scuola hanno recitato alcuni brani del libro 'Nuovo auspicio. Storia di una cooperativa edilizia autogestita', in occasione della sua presentazione. Si tratta di un testo scritto da Andrea Vecchia, in collaborazione con Giuliano Ligabue (Ec Edizioni, pp.190), che racconta l'avventura di 870 famiglie romane che, dopo aver perduto tutti i loro risparmi negli anni '70 a causa di una cooperativa di truffatori, sono riuscite a recuperare i soldi e a fondare una nuova cooperativa edilizia autogestita dal nome 'Nuovo auspicio'.
Una storia a lieto fine di edilizia e socialita' che ha visto3.000 persone combattere unite per realizzare 14 fabbricati facendo affidamento solo sulle proprie forze e capacita'. Una vicenda accaduta nel quartiere della periferia di Roma Colli Aniene, a due passi dal Liceo Croce,in via Bardanzellu 7, vicino alle abitazioni virtuose. L'autore ha voluto lanciare ai ragazzi un messaggio forte: "Il modello cooperativo, e in particolare quello edile autogestito, puo' consentire una migliore qualita' di vita perche' i soci non solo partecipano alla costruzione della loro abitazione ma possono anche gestire piu' facilmente i beni comuni, i servizi e le attivita' culturali presenti nella loro area".
Il tema, ha aggiunto Vecchia, " e' quello dell'housing sociale evoluto, perche' in tempo di crisi l'unione fa la forza e soprattutto perche' l'unica razza di umanoidi sopravvissuta e' quella che ha adottato meccanismi cooperativi". Una storia che riguarda i giovani studenti da vicino proprio perche' molti dei loro genitori facevano parte di quelle persone che negli anni '80 manifestavano in piazza del Quirinale per chiedere a politici e banche la possibilita' di ottenere la legge sul finanziamento per l'edilizia popolare. È cosi' fu.
"La cooperativa Nuovo auspicio e' stata la prima ad aver avuto accesso alla 'Legge Prodi' sulle grandi imprese in crisi- precisa l'autore- ottenendo un finanziamento per meta' a fondo perduto". Investire sui beni comuni oltre a garantire maggiore socialita' consente anche di incrementare il valore economico e patrimoniale degli immobili costruiti. "Queste case valgono di piu' di quelle edificate al prezzo di mercato non solo perche' sono piu' belle, ma anche perche' sono state realizzate con costi di costruzione nettamente inferiori grazie al lavoro dei soci della cooperativa pronti a verificare l'operato delle ditte edili voce per voce e lira per lira". Insomma l'housing sociale evoluto permetterebbe di sensibilizzare le persone ad una cultura del bello, che si concretizzerebbe in un maggiore aspetto per l'ambiente in cui s vive. Infatti l'elemento di novita' in questa esperienza e' che "tutto il percorso decisionale si e' svolto in assemblee di 500 persone con deleghe per 870 famiglie, che nonostante tutte le difficolta' sono riuscite a costruire con i propri soldi un parco verde di 5 ettari del terreno comunale- precisa Vecchia- realizzando campetti di calcio, di bocce e di pallavolo. Infine il Comune lo ha dato in gestione ai soci della cooperativa facendo aumentare il valore immobiliare del quartiere".
Il parco e le case sono state consegnate alle 870 famiglie nel 1995 e la cooperativa si e' sciolta giacche' ogni socio era divenuto proprietario della sua casa. È stato pero' realizzato un 'supercondominio di condomini' per mantenere il parco. Adesso il quartiere di 'Colli Aniene', un'area urbana del V Municipio di Roma, conta un numero di abitanti superiore alla media dei comuni italiani. Un rione con una storia lunga 20 anni, che si ripropone oggi in tutta la sua attualita': "Il meccanismo cooperativo potrebbe diventare un modello di lavoro nel sociale per i giovani, realizzando l'autogestione dei beni comuni- conclude l'autore- nella nostra zona ci sono tanti anziani che non riescono a fare la spessa, eppure con meccanismi cooperativi si potrebbe creare lavoro e permettere a tanti ragazzi di portare la spesa agli anziani. O ancora, le scuole chiudono d'estate e si potrebbe creare lavoro organizzando delle attivita' per i minori, il tutto pagato dalle famiglie del quartiere".
(Wel/ Dire)