(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 18 mar. - "Sembrava impossibile che un governo-zombie varasse un provvedimento cosi' sconvolgente: e invece l'8 marzo Monti ha dato vita al Sistema Nazionale di (S)valutazione introducendo uno strumento coercitivo per piegare l'istruzione alle logiche della scuola-azienda e della scuola-quiz e dando all''Invalsi il potere di stabilire i criteri che dovrebbero orientare l'azione dei nostri istituti". Lo denuncia Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas che annuncia battaglia. "E se la cura non funziona? Non si dice cosa succedera' alle scuole che, nonostante la 'cura'- spiega- non riusciranno a raggiungere gli standard previsti. Abbiamo un'arma potente conto la svalutazione. Se blocchiamo i quiz Invalsi di maggio, fallira' il loro principale strumento di misurazione", continua Bernocchi.
I Cobas hanno indetto lo sciopero contro i quiz Invalsi il 7 maggio per la scuola materna ed elementare, il 14 maggio per la scuola media. Il 16 maggio per la scuola superiore. Lo scorso anno il tribunale di Roma ha decretato attivita' antisindacale la sostituzione dei docenti che avevano scioperato contro i quiz.
"La normativa non e' cambiata e percio' e' importante che scioperino i docenti in orario nelle classi coinvolte e/o i docenti 'somministratori'- spiega Bernocchi- Proponiamo di istituire in ogni scuola una cassa di resistenza in modo da sostenere economicamente i colleghi il cui sciopero risultera' utile a fermare la somministrazione. No alla scuola-quiz degli (s)valutatori: solo una scuola pubblica di qualita', Bene comune per tutti/e, puo' battere la privatizzazione e la mercificazione dell'istruzione".
(Ami/ Dire)