REMBADO: VANNO RIPENSATE PIÙ BREVI E INERENTI A DIDATTICA.
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 4 mar. - Il sistema delle gite scolastiche "va ripensato". Bisogna "immaginare" un "nuovo tipo di viaggio di istruzione in tempi di risorse scarse e che non tenderanno ad aumentare, almeno non subito". Cosi' Giorgio Rembado, capo dell'Associazione nazionale presidi, interviene, parlando con la DIRE, sul blocco delle gite scolastiche scattato per protesta contro i tagli, che tanto preoccupa le aziende di settore.
Il capo dei presidi preferisce non commentare le ragioni della contestazione, ma va oltre, chiedendo al ministro che verra' di "immaginare con le scuole un nuovo tipo di viaggio di istruzione: piu' breve, piu' frequente e piu' legato alla didattica e ai programmi". Insomma, visto che soldi per coprire le indennita' dei docenti non ce ne sono piu' e non si sa se ce ne saranno, meglio cambiare la natura dei viaggi di istruzione. 2Serve un tavolo- sottolinea Rembado alla DIRE- con ministero, scuole e soggetti terzi, come, per fare un esempio, il Fai, il Fondo per l'ambiente, che possano mettere in campo le loro competenze e il loro personale per supportare gli istituti scolastici nell'organizzazione di uscite che siano piu' inerenti alla didattica. Bisogna immaginare dei fondi, dei progetti nazionali a cui attingere per organizzare i viaggi che a volte sono stati vissuti piu' come momento di svago che come momento- chiude- di formazione". Insomma per l'Anp deve vincere la formula del "viaggio breve e mirato" con "meno notti possibili fuori anche per risolvere l'annosa questione della responsabilita' dei docenti rispetto all'incolumita' degli alunni".
(Ami/ Dire)