SCUOLA. PROGETTO SEIPIÙ, AL TECNICO ALDINI DISPERSIONE RIDOTTA ALL'1%
UN AIUTO CONCRETO DA FONDAZIONE MONTE BOLOGNA E RAVENNA A GENITORI, ALLIEVI E DOCENTI.
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 27 mag. - La lingua italiana e' al primo posto, perche' se non la si impara si fatica ad apprendere e si rischia di abbandonare la scuola anzitempo, ma all'Istituto Tecnico Aldini Valeriani Sirani il tasso di promozione degli studenti stranieri ha toccato il 58% e solo l'1% ha abbandonato la scuola. Questo risultato e' stato reso possibile dal progetto SeiPiu', promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, volto ad integrare gli studenti stranieri che frequentano il biennio delle scuole tecniche e professionali, aiutandoli ad imparare e a proseguire nel percorso scolastico, professionale e di vita.
Lanciato gia' dall'anno scolastico 2006/2007, SeiPiu' gioca sulle parole. "Sei" non e' il numero che denota la tanto agognata sufficienza, ma un verbo, e associato a quel "Piu'" vuol far capire agli studenti stranieri che contano e che possono farsi valere. Dalla sua nascita, il progetto si e' potenziato ed e' cresciuto e, oggi, coinvolge 15 scuole tecniche e professionali bolognesi, dove il tasso di promozione di questi studenti e' cresciuto e quello dell'abbandono scolastico e' scemato. Inoltre, anche il rapporto dei loro genitori con le istituzioni scolastiche e con gli insegnanti e' diventato piu' facile, tanto che alcune mamme sono diventate "maestre" in laboratori creati ad hoc.
Negli ultimi anni il numero di studenti stranieri in tutte le scuole d'Italia e' aumentato e, se si guarda alle scuole superiori, il fenomeno e' particolarmente evidente negli istituti tecnici e professionali. In molte di queste scuole, la percentuale dei ragazzi non italiani in classe e' molto alta e crea problemi di apprendimento che, in seguito, possono portare all'abbandono scolastico e a difficolta' di inserimento nel mondo produttivo. Di fronte al problema, gli insegnanti, pur competenti e motivati, si trovano in difficolta'. Da qui e' nata l'esigenza di un progetto che propone una serie azioni ad ampio raggio che non guardano solo all'apprendimento della lingua, ma anche all'identita', alle relazioni dei giovani tra loro, con gli insegnanti e con le famiglie e anche al superamento di difficolta' economiche. In questo contesto si inserisce il "patto formativo", con un "premio" in denaro per chi si impegna, (il cui importo e' variato negli anni, ma sempre dell'ordine di qualche centinaio di euro). Soldi utili per l'abbonamento dell'autobus, per materiale didattico o informatico, per l'uso della mensa, la partecipazione alle gite scolastiche o per pagare le tasse scolastiche.
Un esempio di buone pratiche e' rappresentato ancora una volta dall'Istituto Aldini Valeriani-Sirani di Bologna, con gli indirizzi di studio per la meccanica, l'elettronica, l'informatica, la grafica, la chimica e le costruzioni. Qui, nell'anno scolastico 2011/2012 gli alunni erano 1.282, di cui 358 stranieri (il 27%). Per aiutarli, nella scuola sono presenti da tempo mediatori interculturali e stati adottati strumenti come la commissione intercultura o il protocollo di accoglienza e di valutazione. Prima di cominciare l'anno scolastico agli studenti e ai loro genitori e' stato spiegato il funzionamento della scuola e gli alunni sono stati sottoposti a un test di italiano che aiuta a collocarli nel corso giusto per migliorare la lingua. Poi ci sono i piani di studio personalizzati, testi di studio facilitati e le lezioni vengono specializzate e mirate, ad esempio, sulla lingua tecnica, sull'interrogazione, la storia, il diritto, la chimica. Sul sito internet dell'istituto, inoltre, possono scaricare i testi facilitati e le indicazioni per comprendere le valutazioni dei docenti.
Le Aldini, pero', non si limitano a questo. I sette mediatori che ci lavorano e che si occupano di ragazzi e di famiglie di lingua araba, filippina, urdu, bangla, cinese, rumena e pachistana (solo per citare le piu' diffuse), vogliono arrivare piu' vicino alle famiglie, utilizzando - gia' dal 2004/2005 - la musica, il teatro, la danza, il canto e laboratori di scrittura e di scenografia. I giovani sono spinti a sfruttare le loro capacita' creative, a esprimersi tramite la recitazione, il ballo o la musica, attivita' che spezzano la timidezza e permettono di socializzare, di ascoltare, di comunicare e di parlare.
(wel/DIre)
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