SCUOLA. INVALSI, UDS: CHIEDIAMO DI ESSERE VALUTATI, NON SCHEDATI
QUESTO IL FINE DELLE PROTESTE CHE DA GIORNI ATTRAVERSANO L'ITALIA
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 20 mag. - "In tantissime scuole italiane gli studenti hanno boicottato i test Invalsi. Con scioperi bianchi, presidi, flash mob e assemblee si sono rifiutati di compilare prove incapaci di valorizzare le intelligenze e che li considerano solo numeri su un registro". Cosi' Carmen Guarino, rappresentante dell'Unione degli studenti, che poi, ha aggiunto: "In questi giorni, inoltre, striscioni, volantini e manifesti hanno invaso le scuole di tante citta' italiane. 'Vogliamo essere valutati, non schedati!' e' il grido di battaglia che si legge a Siena, Pisa, L'Aquila, Genova, Napoli, Salerno, Bari, Torino, Catania, Roma, Milano".
Le proteste in questione rappresentano, secondo l'Uds, "un vero e proprio atto di disobbedienza civile che attraversa il Paese dal Nord al Sud e che vuole ribadire che valutare non vuol dire misurare, schedare, fare classifiche e competizioni, standardizzare la didattica. Valutare vuol dire dare valore, valorizzare le capacita', migliorare la didattica, cooperare e permettere a tutti di capire e superare i propri limiti".
"I test Invalsi incarnano un'idea di valutazione che e' dannosa per la scuola pubblica, ha affermato Guarino. Che ha, poi, sottolineato come "in tutti gli altri Paesi europei la valutazione esterna dei sistemi d'istruzione si fa somministrando test a risposta chiusa, ma a campioni ristretti di studenti e con un alto livello di riflessione sugli effetti negativi che questi hanno sull'apprendimento. Non pochi Paesi stanno, infatti, abbandonando i quiz. In Italia, invece, il sitema dei test e' stato rafforzato. Nonostante le numerose voci di critica, i quiz vengono distribuiti censuariamente a tutti gli studenti e - piu' che un'indagine statistica - costituiscono una vera e propria riforma della didattica calata dall'alto". "E' inaccettabile- incalza l'Uds- che si sprechino ogni anno 14 milioni di euro in un modello di valutazione che rende la scuola un luogo che seleziona, invece di includere. Un luogo dove si trasmettono solo nozioni e non si cresce. Crediamo che bisogna fare un passo indietro: bloccare il nuovo Sistema nazionale di valutazione, approvato lo scorso marzo dal ex ministro di Viale Trastevere, Francesco Profumo, congelare l'ipotesi di estendere i test Invalsi all'ultimo anno delle superiori, ripartire coinvolgendo dal basso le scuole in una discussione vera su questo tema. Gravi e illegittime sono le minacce e le ritorsioni che, gia' in queste settimane, si stanno riversando sugli studenti che protestano contro le prove Invalsi", ha affermato Guarino. Che, poi, ha aggiunto. "Crediamo sia necessario ribadire pubblicamente che a presidi e docenti e' fatto divieto di risalire al singolo studente, sfruttando il codice alfanumerico del test, per attribuirgli voti su registro o sanzioni disciplinari". "Le prove, ricorda la rappresentante dell'Uds, secondo la normativa sulla privacy diffusa dallo stesso Istituto nazionale di valutazione, devono essere totalmente anonime". Inoltre- conclude- come stabilito dal 'decreto Semplificazioni', le prove sono attivita' ordinarie e non obbligatorie: al pari di gite e attivita' pomeridiane, i test devono essere approvati dagli organi collegiali e la partecipazione degli studenti e' completamente libera".
(Wel/ Dire)
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